Il vulcano più attivo d’Europa l’Etna costituisce da sempre fonte di preoccupazione per chi abita nelle sue vicinanze. Fortunatamente nella storia moderna le sue eruzioni e colate laviche sono sempre state di consistenza moderata, arrivando a interessare solo i rifugi o le abitazioni costruite sulle sue pendici. Ma certo non si può vivere tranquilli, con la paura che un giorno o l’altro possa esplodere rovinosamente. Tali paure potrebbero finire per sempre, ma secondo i risultati di uno studio, ci vorranno millenni. L’Etna infatti, si legge nella ricerca, non è fisso come ogni altra montagna ma si muove: 14 millimetri all’anno di spostamento verso il mare. Questo significa, sempre che non esploda prima, che verrà un giorno in cui sarà sommerso dalle acque.
Gli scienziati però dicono anche che questa situazione va tenuta sotto controllo perché è fonte di rischi. La ricerca è stata pubblicata su Bullettin of Vulcanology, il responsabile dello studio è il docente della Open University John Murray che da circa cinquant’anni studia il vulcano, la persone che meglio ne conosce ogni aspetto. Grazie a uno speciale sistema di misuramente satellitare che nota i cambiamenti anche in millimetri, lo studioso afferma che la montagna si sta muovendo in direzione est-sud-est verso la città di Giarre sita in riva al mare e che dista dal vulcano 15 chilometri. Si tratta di un movimento pari a 1,4 metri ogni 100 anni, ma essendo una massa talmente grande si potrebbero innescare danni ai suoi fianchi: frane gigantesche, ad esempio. Per adesso dice Murray la situazione è sotto controllo, ma “se tra dieci anni lo scivolamento dovesse raddoppiare allora sì che sarà un avvertimento da non sottovalutare”.