La possibilità di misurare la glicemia senza una puntura rappresenta senza ombra di dubbio una rivoluzione per coloro che soffrono di diabete. Oltre tre milioni di persone in Italia sono alle prese con questa patologia, e stanno cercando di combattere quella che è a tutti gli effetti una patologia cronica. La possibilità di utilizzare il cerotto brevettato aprirebbe le porte alla chance di uscire dalla schiavitù delle punture, ma soprattutto di avere risultati anche più accurati rispetto a quelli garantiti dal prelievo del sangue. Una svolta importante anche perché i numeri delle persone che soffrono di diabete sono in netta crescita: secondo una recente stima, entro il 2035 si potrebbe arrivare ai 5 milioni di malati in Italia e quasi a 600 milioni di malati nel mondo, a causa di obesità crescente e stile di vita sempre più sedentario. (agg. di Fabio Belli)
MISURARE LA GLICEMIA SENZA PUNTURE
Un cerotto al posto degli aghi. Le persone che soffrono di diabete, come si sa, non devono soltanto ricorrere alla già fastidiosa assunzione di insulina quotidiana, a volte ancora tramite siringa, per abbassare il livello di zucchero nel sangue, ma anche misurare costantemente tale livello. Lo si fa con appositi apparecchi che “pungono” il paziente per estrarne una goccia di sangue che misura la quantità di glicemia raggiunta. Il diabete è una patologia che significa che l’organismo della persona che ne è colpita non riesce a regolare il livello di zucchero che continua ad alzarsi con tutti i problemi che comporta, la cosiddetta glicemia. Essere costantemente monitorati è dunque obbligatorio. Ridurre un po’ i disagi di una qualità della vita che non è come quella di tutti, è stato lo scopo dello studio dal docente Richard Guy del dipartimento di farmacia e farmacologia dell’università di Bath nel Regno Unito. Evitare cioè la punturina ogni 15 minuti per misurare il livello degli zuccheri: ha così ideato un cerotto speciale che risucchia gli zuccheri presenti nel sangue e permette di misurare la glicemia.
LE CAPACITÀ DEL CEROTTO
Secondo Guy, il cerotto ha anche la capacità di fornire informazioni più accurate rispetto alla puntura. L’idea poi è che lo zucchero nel cerotto invii i dati sullo smartphone in modo da avere la situazione sempre sotto controllo. In sostanza il cerotto misura il valore estraendo glucosio dai fluidi nelle cellule dei follicoli dei peli delle braccia, stimolati da sensori microscopici alimentati da corrente elettrica. Il glucosio catturato viene conservato nel cerotto e si possono ministrare i livelli anche per diverse ore. Un sensore low cost lo definiscono gli studiosi: “Un metodo non invasivo, ossia senza aghi, di misurare gli zuccheri nel sangue si è dimostrato finora difficile da ottenere. Anche i metodi che ci si sono avvicinati in passato avevano bisogno di essere calibrati tramite una puntura. Il nostro sensore promette un approccio privo di calibrazione e un contributo essenziale nella lotta contro il diabete a livello globale.” Nel nostro paese sono circa 3 milioni le persone colpite dal diabete, il 5,3% della popolazione totale, una cifra rilevante, un numero in continua crescita anche per le cattive abitudini alimentari di tante persone.