Non ci sono soltanto gli studi dl dottor Moses Murandu, ricercatore dello Zimbabwe da tempo in servizio presso l’Università di Wolverhampton (West Midlands), a dire che lo zucchero può essere un ottimo sostituto dell’antibiotico ed è in grado di guarire le ferite molto più velocemente. Ci sono anche delle testimonianze difficilmente contestabili, come quella di un paziente – riportata da newsitaliane.it – che dopo aver subito l’amputazione di parte della gamba e la rimozione di una vena, con il trattamento del dottor Moses ha ottenuto dei grandi benefici:”È stato rivoluzionario. La ferita era molto profonda. Moses ha usato un barattolo intero di zucchero, ma due settimane dopo dovevo usare solo 4-5 cucchiaini. Il mio recupero è diventato molto più veloce. All’inizio ero scettico, ma ora sono impressionato”. Davvero abbiamo avuto questa panacea sotto gli occhi per così tanto tempo senza rendercene conto? (agg. di Dario D’Angelo)



EVITATA UN’AMPUTAZIONE

Lo zucchero ha davvero dei poteri curativi? Sicuramente è molto interessante quello che sta studiando nell’Università di Wolverhampton nel West Midlands il dottor Moses Murandu. Questi ha raccontato tra le tanti prove di questa tesi come una donna aveva una brutta ferita su una gamba fosse stata curata proprio in questo modo. Per cinque anni questa aveva sofferto e la situazione sembrava irreversibile con l’arto ormai da amputare. Fu proprio il dottore Moses Murandu ad evitare l’operazione, consigliando di applicare lo zucchero e ripetere questa procedua diverse volte al giorno. Fu così che la donna recuperò completamente l’uso della camba senza vivere nessuna conseguenza. Uno studio lungo ha portato a delle prove in merito ai benefici effettivi dello zucchero che andrebbe a tirar fuori l’acqua dalle ferite, evitando così l’accumulo all’interno di queste di possibili batteri. Se davvero le tesi del dottore fossero confermate allora tutto potrebbe cambiare nella storia della medicina. (agg. di Matteo Fantozzi)



LO ZUCCHERO CURA PIU’ VELOCEMENTE LE FERITE

Lo zucchero può essere considerato in alcuni casi come un antibiotico? Stando a una recente ricerca che arriva dalla Gran Bretagna, pur con alcuni distinguo, la risposta è affermativa e in un certo qual senso va contro le frequenti demonizzazioni che vengono fatte attorno a questa sostanza. Infatti, in base a una sperimentazione in corso Oltremanica si è già in parte dimostrato come il saccarosio, quel composto organico della famiglia dei disaccaridi che più comunemente chiamiamo zucchero, aiuterebbe a far guarire prima determinate ferite molto resistenti ai tradizionali antibiotici e che quindi, in generale, avrebbe pure un suo potere curativo; inoltre, particolare non trascurabile, questo rivoluzionario trattamento non avrebbe effetti solamente sugli esseri umani ma persino sugli animali. A dirlo è il dottor Moses Murandu, ricercatore ma anche educatore infantile originario dello Zimbabwe ma da tempo in servizio presso l’Università di Wolverhampton (West Midlands) dove sta mettendo in pratica quelli che erano i classici “rimedi della nonna” che i genitori usavano in Africa durante la sua infanzia.



L’INTUIZIONE DEL DOTTOR MOSES MURANDU

Stando al racconto dello stesso dottor Murandu, spesso da bambino era solito osservare come venisse sfregato del sale sulle ferite (cosa particolarmente fastidiosa dato che fonte di prurito anche) ma che, in mancanza di quest’ultimo, il padre ricorreva a dello zucchero: ebbene, questa intuizione è alla base della sua ricerca che ha radici lontane, ovvero da quando nel 1997 arrivò nel Regno Unito in qualità di infermiere del NHS (National Health System. Da allora, l’idea del ricercatore ne ha fatta di strada e oggi ha una sua dignità scientifica, tanto che lo stesso Murandu (oggi docente di Infermieristica presso l’ateneo di Wolverhampton) ha già dimostrato che per alcune particolari ferite resistenti agli antibiotici lo zucchero può rappresentate un ottimo sostituto: infatti, di recente sono stati resi noti i risultati del suo primo studio-pilota (premiato peraltro anche dal Journal of Wound Care solamente il mese scorso) e che potrebbe avere notevoli ricadute anche solo perché determinati antibiotici non sono alla portata di tutte le tasche e poiché alcuni tagli ed escoriazioni non possono essere più curate con gli antibiotici perché oramai infettate. Attraverso le medicazioni brevettate dal medico originario dello Zimbabwe, pare che i granuli dello zucchero, avvolti da una benda, “assorbano” più velocemente la ferita, rimuovendone l’umidità (responsabile della proliferazione dei batteri).

IL FUTURO DELLA SPERIMENTAZIONE

Insomma, adesso lo studio del dottor Moses Murandu attende un suo riconoscimento ufficiale e dei finanziamenti dal NHS secondo quanto riporta la BBC: tuttavia, il prossimo scoglio da superare, oltre lo scetticismo di parte della comunità scientifica, è la ritrosia delle grandi aziende farmaceutiche ad accettare che lo zucchero possa sostituire in alcuni casi i tradizionali antibiotici. La sua ricerca, condotta su 35 pazienti, ad ogni modo ha dato ottimi risultati (periodi di guarigione delle ferite molto più brevi) e ha mostrato come alcuni ceppi di batteri vengano totalmente inibiti dall’applicazione di concentrazioni elevate di zucchero: l’obiettivo del ricercatore ora è quello di avviare una nuova fase della sperimentazione attraverso la creazione di una clinica ad hoc e che, oltre al vantaggio di essere finanziata dal sistema sanitario nazionale, verrebbe incontro a uno dei grandi problemi che ci si trova ad affrontare in tema di ferite, ovvero il fatto che col passare del tempo si diventa sempre più resistenti a svariati tipi di antibiotici, rendendoli di fatto inefficaci.