Sono diversi i fattori che aumentano la sindrome dell’occhio secco e che possono portare a mettere a rischio la nostra vista. Sicuramente alcune abitudini andrebbero corrette per cercare di avere meno problemi e diminuire i fattori di rischio. L’uso continuativo del computer può portare a una maggiore evaporazione lacrimale e anche a sbattere meno le palpebre, gesto automatico che in realtà lubrifica la pupilla. L’uso delle lenti a contatto dovrebbe essere diminuito al minimo, evitando di tenerle sempre indosso come capita a molte persone. Certo tra gli aspetti da sottolineare ci sono anche l’invecchiamento e la menopausa che possono portare l’occhio ad avere delle variazioni in questo caso normali e impossibili da evitare. Tra gli altri fattori che aumentano il rischio della sindrome dell’occhio secco ci sono i frequenti voli in aereo dove l’aria è molto secca, il fumo, l’uso di farmaci e anche determinati tipi di interventi chirurgici. (agg. di Matteo Fantozzi)



LE SOLUZIONI

Sicuramente è importante per quanto riguarda la sindrome dell’occhio secco un’azione pronta perché spesso si sottovaluta questo problema considerandola una situazione normale. Il direttore del Centro superficie oculare IsPre Oftalmica Maurizio Rolando ha sottolineato in merito, come riportato da La Stampa nella sua versione online, le seguenti indicazioni: “Occorre accertarsi che il sostituto lacrimale utilizzato sia privo di conservanti, perché durante l’arco della giornata la parte di acqua evapora lasciando quest’ultimo a contatto con l’occhio a concentrazioni crescenti”. Sicuramente già riconoscere di essere affetti da questa patologia può portare a prevenirla e a dare all’occhio la giusta lacrimazione che invece spesso è al di sotto della necessità richiesta dalla pupilla. Se si è affetti dalla sindrome dell’occhio secco bisogna però non preoccuparsi, ma sicuramente seguire delle precise indicazioni. (agg. di Matteo Fantozzi)



“SPESSO NON RICONOSCIUTA COME UNA PATOLOGIA”

In merito alla sindrome dell’occhio secco ha parlato tramite le pagine online de La Stampa Maurizio Rolando, direttore del Centro superficie oculare IsPre Oftalmica che si trova a Genova. Questi ha sottolineato: “La sindrome dell’occhio secco è una condizione davvero molto comune. Questa aumenta con l’età soprattutto nelle donne. Si stima circa il 12-16% della popolazione abbia sintomi che si possono ricondurre a questo disturbo. Spesso non viene riconosciuta come una condizione patologica e di conseguenza non si agisce con terapie mirate. La diagnosi tempestiva è invece il presupposto per una gestione corretta del problema“. L’esperto sottolinea come questo problema possa influire non solo sulla capacità di lettura e di visione, ma anche ovviamente su situazioni più pericolose come quella della guida e quindi può limitare e non poco la quotidianità di chi ne soffre.



COS’È LA SINDROME DELL’OCCHIO SECCO?

Spesso sottovalutata la sindrome dell’occhio secco può portare a diversi disturbi molto complicati poi da risolvere. Si tratta di una malattia cronica che può essere accentuata dalle troppe ore davanti a pc o smartphone e porta a dolore agli occhi, secchezza o eccessiva lacrimazione, irritazione, fotofobia e addirittura visione offuscata. Gli specialisti sottolineano che il primo passo da compiere è un’anamnesi accurata e che vada soprattutto a capire quali sono i sintomi e i fattori scatenanti. Sono infatti diversi i motivi per cui questa si può verificare dal normale invecchiamento fino a dei fattori ambientali indipendenti dal soggetto come l’inquinamento. Una volta arrivata la diagnosi sarà molto importante evitare un peggioramento e seguire i consigli dello specialista che portano spesso all’utilizzo di sostituti lacrimali ad ampio spettro. Ovviamente è molto importante l’igiene della palpebra.