L‘allarme malaria è ancora molto alto e proprio ieri è stata la giornata mondiale indetta per sensibilizzare contro questa parassitosi diffusa purtroppo nel mondo in maniera importante a oggi che siamo arrivati nel 2018. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha parlato nel 2016 di ben 216 milioni di casi e di addirittura 445mila decessi. Dei numeri che devono per forza far cambiare qualcosa perché è inconcepibile andare ancora avanti nonostante la medicina abbia fatto dei passi clamorosi in avanti. Ora la necessità è di trovare una soluzione che possa permettere alla malaria di attaccare in maniera meno invadente. Di certo però il rischio di ritrovarsi attaccati da questa parassitosi non è concreto solo in Africa o nelle regioni tropicali come si pensava un tempo. La globalizzazione e la migrazione hanno sicuramente cambiato qualcosa e portato la patologia a estendersi in numerosi altri paesi in giro per il mondo. (agg. di Matteo Fantozzi)
OGNI 2 MINUTI MUORE UN BAMBINO PER QUESTA PATOLOGIA
Oggi è la giornata mondiale della Malaria e proprio per questa occasione l’Unicef ha deciso di evidenziare una situazione davvero molto complicata. Pare infatti che nel mondo un bambino ogni due minuti muoia proprio di malaria. Nel 2016 sono stati quasi 300mila i bambini sotto i cinque anni a morire, mentre sono 800 i ragazzi che perdono la vita ogni giorno. Una situazione totalmente fuori controllo e sulla quale serve assolutamente prendere rimedio. L’Unicef sottolinea comunque come la malaria non sia tra le malattie trasmissibili con il numero più alto di morti tra i cinque mesi e l’anno, infatti davanti ci sono la polmonite e la diarrea. Nonostante questo dal 2000 a oggi si può constatare un miglioramento con le morti che sono scese addirittura alla metà, considerando i numeri elevatissimi si apprende subito che appena venti anni fa la situazione in merito alla malaria nel mondo era veramente drammatica.
CHE COS’È LA MALARIA?
La malaria è una parassitosi, cioè una malattia provocata da alcuni parassiti. Fra le varie specie che causano questa patologia quello più comune è il Plasmodium anche se ce ne sono altri tre riconosciuti come frequenti. La malaria si manifesta con febbre alta, epatosplenomegalia, tachicardia e segni di gravità che variano da paziente a paziente. Comunemente rappresentata come la malattia dell’Africa negli ultimi anni la diffusione si è mossa anche alle aree tropicali di America del sud e Asia oltre agli Stati Uniti anche se c’è da dire che in diversi casi si può parlare di malattia causata dallo spostamento di alcune persone che la contraggono in altre zone. Gli organi coinvolti quando si è affetto da malaria sono soprattutto la milza e i reni con questi ultimi che anche in caso di guarigione dell’individuo possono riportare dei danni tali da costringere alla dialisi o al trapianto.