Che la pasta possa essere addirittura una chiave per perdere qualche chiletto, e non una fonte di calorie per ingrassare, non è stato affermato solamente dallo studio canadese di cui si sta parlando tanto in questi ultimi giorni. ma anche da uno studio che si può definire “gemello”, condotto presso il Dipartimento di Epidemiologia dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (Isernia, provincia del Molise). Secondo questo studio italiano, le persone che mangiano pasta con regolarità e naturalmente la giusta moderazione (si parla di un consumo di 50 grammi giornalieri, o comunque che rappresenti circa il 10% delle calorie introdotte giornalmente nel proprio organismo) risultano essere più magre, tenendo più sotto controllo il peso, rispetto a chi decide, per seguire anche diete dimagranti, di eliminare la pasta dal proprio regime alimentare. (agg. di Fabio Belli)
LA PARTE SANA DELLA DIETA MEDITERRANEA
Secondo un recente studio canadese la pasta non farebbe ingrassare. Quello che è stato per un lungo periodo una preoccupazione per chiunque decidesse di limitarsi a tavola, pronto a mettere da parte i carboidrati, invece si rivela essere il carboidrato meno pesante tra quelli complessi. Lo studio l’ha definito ”la parte sana della dieta mediterranea”. Sicuramente una bella risposta a chi era pronto a mettere nel cassetto quello che è un piatto tipico della cultura culinaria del nostro paese. Serve però attenzione per cercare di bilanciare quello che mettiamo a tavola, evitando di ritrovarci ad esagerare soprattutto con i condimenti e quello che si associa alla pasta che mangiamo giorno dopo giorno. Finalmente però si potrà tornare a tavola senza avere la paura di mangiare un piatto di pasta. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL NORD AMERICA SI CONVERTE?
Al di là di essere fans o meno della pasta, da queste ultime ricerche e dall’invito a fare del consumo di pasta un pilastro della dieta mediterranea da parte di studiosi canadesi, si evince una vera e propria “conversione” verso un modo diverso di mangiare che almeno una volta non apparteneva al Nord America. Questo perchè parlare di pasta spesso era automaticamente un dare il via ad abbinamenti con condimenti molto grassi o comunque tipici dell’alimentazione americana, addirittura condire gli spaghetti col ketchup o i famigerati “cheese maccaroni” con tantissimo formaggio. Passare alla pasta pomodoro e basilico è comunque una rivoluzione culturale che passa dalla scelta degli ingredienti ad una maggiore consapevolezze delle ricette, e questa è un’abitudine che può portare senz’altro a dimagrire e rimettersi in forma. (agg. di Fabio Belli)
LA PASTA NON FA NEMMENO DIMAGRIRE…
Se siete reduci dalle abbuffate delle vacanze di Pasqua siete ben consapevoli di quanto sia difficile recuperare la linea perdute. Già pensavate, ad esempio, di dover rinunciare al piatto di pasta quotidiano, alle sofferenze che vi avrebbero accompagnato per chissà quanto tempo. Ebbene, lo studio del St. Michael’s Hospital, in Canada, secondo cui i carboidrati contenuti nella pasta non fanno ingrassare, è la notizia perfetta per risollevare il vostro umore. Chi ha partecipato alla ricerca, sviluppatasi nell’arco di 12 settimane (quindi 3 mesi), ha mangiato in media 3,3 porzioni di pasta alla settimana anziché altri carboidrati. I controlli hanno accertato che queste fortunatissime “cavie” avevano perso mezzo kg! Cosa significa? Probabilmente due cose: la prima è che la pasta non è l’alimento perfetto se si vuole dimagrire, la seconda – ben più importante – è che di per sé non fa ingrassare. Tutto merito del suo basso indice glicemico, che non determina aumenti dei livelli di zucchero nel sangue rispetto ad altri alimenti. (agg. di Dario D’Angelo)
OCCHIO AI CONDIMENTI
Uno studio che arriva dal Canada ci sottolinea come la pasta non ingrassi, una novità che potrebbe rivoluzionare la dieta di milioni di persone. C’è però da fare un’altra riflessione legata ai condimenti. Di per sé la pasta è un alimento sano, bisogna vedere come però si accompagna. È chiaro che un sughetto con olio a crudo e basilico sia migliore di una carbonara o una amatriciana. Sono molti infatti i nutrizionisti a sottolineare come per esempio sia assolutamente da evitare l’olio cotto perché comunque si va in qualsiasi caso nel campo dei fritti e che è meglio preparare il soffritto con un goccio d’acqua e aggiungere l’olio a crudo direttamente nel piatto. Le varianti infinite che possiamo fare con la pasta ci portano a trovare diverse soluzioni, alcune delle quali molto dannose per la nostra linea. Elementi freschi e verdura possono sempre essere delle soluzioni buone e dietetiche. Bollire per esempio delle zucchine, frullarle e accompagnarle con olio sempre rigorosamente a crudo ci permette di avere un sugo dietetico e dal sapore imbattibile. (agg. di Matteo Fantozzi)
C’È UN PERÒ DA APPUNTARE…
Lo studio sulla pasta fa sicuramente molto scalpore in Italia, dove questa è la base della dieta. Si è sempre pensato che infatti il piatto più amato dagli italiani fosse quello da mangiare meno per evitare di ingrassare troppo, invece in Canada uno studio ha detto l’opposto. C’è un però da appuntare e cioè il fatto che questa può essere un punto forte della nostra dieta, ammesso di avere un regime sano e di mangiare cibo salutare che possa favorire l’organismo a velocizzare il metabolismo. Lo studio parla di tre porzioni in media a settimana al posto di quelli che potrebbero essere altri carboidrati composti e meno salutari. Non si devono quindi dimenticare alimenti sani come frutta e verdura che devono essere consumati con attenzione e sempre con grande continuità durante la giornata per smaltire anche le tossine che naturalmente il corpo accumula e che devono essere smaltite. Se vi dovete mettere a dieta quindi da oggi non mettete la pasta da parte, ma fatene un uso intelligente. (agg. di Matteo Fantozzi)
“LA PASTA NON FA INGRASSARE”
Uno studio che arriva da Toronto dimostra che la pasta non farebbe ingrassare come sempre tutti avevano pensato. Questo è stato compito al St. Michael’s Hospital di Toronto e che poi è stato pubblicato su BMJ Open. Questa verte soprattutto sull’evidenziare il basso indice glicemico della pasta rispetto a tutti gli altri carboidrati raffinati. Questo permetterebbe di aumentare in maniera meno repentina il livello dello zucchero all’interno del sangue. Si parla di trenta studi che sono stati controllati e presi a random da un campione di oltre duemila soggetti. È stato direttamente John Sievenpiper a spiegare: “Lo studio ci ha rivelato che la pasta non ha contribuito all’aumento di grasso corporeo o peso. In realtà l’analisi ha mostrato una leggera perdita di peso, quindi contrariamente alle preoccupazioni forse la pasta può essere parte di una dieta sana come quella a basso indice glicemico“.
LA LOTTA AI CARBOIDRATI
Chi si è almeno messo a dieta una volta nella vita ha sempre e comunque iniziando da eliminare i carboidrati e quindi la pasta e il pane. Una scelta che portava a puntare soprattutto su frutta e verdura, limitando al minimo indispensabile anche il consumo di carne rossa, uova e latticini. Il pesce e la carne bianca invece sono da sempre considerati adatti a chi sceglie un percorso per dimagrire e perdere peso rapidamente. Vi sarà capitato comunque anche di sentir dire di evitare i rimedi fatti in casa, anche perchè è necessario andare ad ascoltare degli specialisti soprattutto se i chilogrammi da perdere sono molti. Una scelta che può portare solo ed esclusivamente a stare meglio perché perdere il grasso in eccesso è un modo per depurare il corpo e renderlo ancora più leggero il fisico. Attenzione però a esagerare perché sono altrettanto grandi i rischi di perdere repentinamente peso.