Tra le più grandi sorprese che la ricerca c’ha riservato nell’ultimo periodo c’è quella che dato luce alla Sardegna, esiste infatti una pianta in grado di bloccare il virus dell’Hiv. Si chiama Hypericum scruglii che sorge appunto negli altopiani dell’isola italiana. Ora ci si chiede quali saranno i prossimi passi da compiere per quanto riguarda la scienza. I ricercatori sembrano pronti a una mossa per cercare di migliorare la struttura della molecola per cercare di rendere il tutto molto più potente in grado di sfruttare tutte le qualità della pianta e di regalare una svolta incredibile alla ricerca contro l’Aids. La malattia già nell’ultimo decennio ha subito un bel colpo di coda, rispetto agli anni novanta quando la morte era una conseguenza pressoché assoluta senza nessuna possibilità di salvarsi. Per fortuna la medicina aveva già fatto dei passi in avanti, ma la scoperta di questa pianta ora rivoluziona davvero tutto. (agg. di Matteo Fantozzi)



LA PIANTA IN GRADO DI FERMARE L’HIV

L‘Università di Cagliari potrebbe essere di fronte a una scoperta in grado di rivoluzionare la medicina mondiale. Pare infatti che una pianta sarda sia in grado di bloccare il virus dell’Hiv. Si tratta dell’Hypericum scruglii nota anche come bacchetta, una pianta che si trova esclusivamente negli altopiani carbonatici della Sardegna. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista scientifica PlosOne e ovviamente attende sviluppi per cercare di capire come si evolverà la situazione. A condurre la ricerca sono state Francesca Esposito e Cinzia Sanna del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari. Queste avevano partecipato a un progetto insieme a ricercatori dell’Università della Campania, dell’Insubria e del Max Planck Institute for Chemical Ecology di Jena in Germania. L’obiettivo della ricerca era ridurre i farmaci che un sieropositivo deve assumere per avere una vita regolare.



CHE COS’È L’HIV?

Che cos’è l’Hiv? Una domanda che ormai non è più così misteriosa, visto che comunque in fatto di sensibilizzazione si sono fatti dei passi incredibili. Negli anni ottanta/novanta questa malattia era sicuramente al massimo della sua esplosione, più che altro perché c’era un tasso di mortalità pressoché totale e una paura che era resa allarmismo anche dalla televisione e dal cinema. Il virus dell’immunodeficienza umana, noto come Hiv, è l’agente che porta alla sindrome da immunodeficienza acquisita, e cioè l’Aids. Si tratta di un retrovirus che portava alla morte molto rapidamente in passato, ma che grazie ai farmaci antiretrovirali e ai passi in avanti dalla medicina ha acquisito un controllo soddisfacente. Lo spettro era stato respinto da tempo anche se le conseguenze della contrazione del virus portavano comunque a una vita complicata non solo fisico ma pure psicologico.

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