Ne soffrono milioni di persone al mondo in modo cronico, ma chi più chi meno ne soffriamo tutti: è il mal di testa, scientificamente emicrania. Le ragioni sono molteplici, dalla stanchezza alla pressione alta, dalla cervicale al dormire male e poco fino a cibi e bevande eccessive, ma il risultato è uguale per tutti ed è spesso insopportabile. La cosa peggiore è che fino a oggi l’emicrania è stata trattata con dozzine di metodi farmacologici diversi, che per qualcuno funzionano, per altri no e sono tutti passeggeri. Ma adesso la vita di milioni di persone potrebbe cambiare. Negli Stati Uniti, per la prima volta al mondo, è stato sperimentato un farmaco destinato unicamente a questa patologia. Ha già un nome, Aimovig ed è anche già stato approvato dall’agenzia che si occupa di riconoscere o meno i farmaci e il cibo, la Food and Drug Administration. Ma cosa è un mal di testa? Si tratta di una problematica che colpisce le terminazioni nervose e i vasi sanguigni, cioè una malattia neurovascolare, della durata nei casi più gravi di anche molte ore e con una frequenza che arriva alle 20 volte al mese.
COME FUNZIONA IL NUOVO FARMACO CONTRO IL MAL DI TESTA?
I sintomi possono essere nausea, insopportabilità della luce e dei rumori naturalmente, incapacità di una vita sociale dignitosa. In Italia ne soffrono circa sei milioni di persone. Si arriva fino ai casi di emicrania cronica che colpisce il 2% della popolazione mondiale. Il nuovo farmaco è stato approntato dalla casa farmaceutica americana Novartis insieme a una società di biotecnologie, l’Amen, e necessita di una iniezione una volta al mese, un trattamento poco piacevole e impegnativo. Attenzione: neanche questa volta si tratta di miracoli, secondo l’azienda produttrice i problemi saranno ridotti del 50%, ma meglio che niente. Come agisce? Chi soffre di forti mal di testa produce troppa proteina CGRP che è vasodilatatore e contribuisce alla trasmissione del dolore. Il farmaco riesce a bloccare almeno in parte questa proteina, impedendo al CGRP di agire sulle superfici delle cellule ricettrici grazie a particolari anticorpi. Unico problema, anche se il farmaco è stato ammesso al commercio, è che non si conoscono gli effetti collaterali nel lungo termine.