Un esperimento condotto già da Google e adesso sviluppato in modo ancora più approfondito da Facebook. In sostanza un modo per indurre i sistemi di riconoscimento immagini a riconoscerle ovviamente senza vederle. Le foto erano corredate da 17mila hashtag utilizzati dagli utenti che le avevano postate, in questo modo i sistemi di riconoscimento di facebook le hanno individuate esattamente nell’85,4% dei casi, mentre l’esperimento di Google era arrivato di poco sotto, l’83,1%. Tra i miliardi di foto mille categorie diverse tra cui ovviamente una di quelle più utilizzate e amate, i gattini, che proliferano sui social network.
FACEBOOK ALLENA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE CON INSTAGRAM
Tra le tante utilizzazioni quella per i non vedenti, grazie alla descrizione automatica del contenuto, ma soprattutto la possibilità di fare preselezione e impedire la pubblicazione di foto pornografiche, violente, propaganda terroristica. Interessante, ma visto che gli utenti spesso e volentieri si divertono a usare come hashtag cose impossibili, frasi stupide, parole inesistenti, prese in giro, è da capire quanto sia realmente efficace la ricerca effettuata, e quanto andrebbe scremata dalle cifre annunciate ufficialmente. E’ la dimostrazione che si possono inventare sistemi robotici praticamente perfetti, ma l’essere umano troverà sempre il modo di aggirarli. O come dice Paolo Attivissimo sul suo blog, adesso sapete che le vostre foto dei gattini sono utili per la scienza e l’intelligenza (artificiale).