Lo studio ci svela situazioni molto importanti sul Ghepardo Gigante dell’Argentario. Qui emergono delle caratteristiche molto interessanti come la dentatura che è simile a quella degli attuali ghepardi. Sicuramente quello su cui si dovrebbe riflettere è l’evoluzione che ha avuto l’animale lungo i secoli, trasformandosi rigorosamente. Il frammento di cranio è stato rinvenuto alle pendici del Monte Argentario inglobato all’interno di una matrice rocciosa. Era stato a lungo considerato addirittura di un leopardo, successivamente era stato avvicinato invece al giaguaro eurasiatico plestocenico. Divenuto disponibile solo da poco per studi scientifici siamo arrivati alla vera natura che ci portano all’Acinonyx pardinensis appunto il ghepardo gigante dell’Argentario.



LA DIFFERENZA CON QUELLO COMUNE

Uno studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports ci porta allo studio del Gheparto Gigante dell’Argentario che differisce e non poco dalla versione normale. La ricerca è stata coordinata da Dawid Adam Iurino e Raffaele Sardella al Dipartimento di Scienze della Terra e della Sapienza con l’Università di Perugia grazie anche all’aiuto dell’Esfr di Grenoble e dell’Università di Verona. Quest’ultima ha permesso di avere un frammento del cranio del fossile che ha permesso di studiare più da vicino le caratteristiche di questo feroce predatore. I primi uomini entrati in Europa infatti hanno dovuto fronteggiarlo un milione e mezzo di anni fa. L’animale pesava come un leone ed era potente come una pantera cose che lo contraddistinguono dal ghepardo moderno con un fisico più slanciato e decisamente più leggero oltre a un carattere diverso e di sicuro meno aggressivo.

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