Si celebra ufficialmente il prossimo 10 maggio la Giornata mondiale del Lupus, la malattia cronica e autoimmune e che potrebbe rivelarsi invalidante. Solo negli anni più recenti si è avuta una maggiore attenzione attorno a questa patologia che colpisce circa 5 milioni di persone al mondo (in Italia sono oltre 60mila), dopo che Selena Gomez, star statunitense, rivelò di esserne affetta. Il Lupus può colpire davvero chiunque (sebbene abbia una maggiore incidenza soprattutto su donne giovanissime) e in qualunque parte del corpo e se non controllato tempestivamente potrebbe avere un impatto molto importante e negativo sulla vita. Conoscerla, dunque, diventa un’arma fondamentale e anche per questo lo slogan scelto per la quindicesima giornata mondiale del Lupus non è casuale: “Lupus Knows No Boundaries”, ovvero, “il Lupus non conosce limiti”. Questa è una patologia a tutti gli effetti invalidante ma della quale ancora non si conoscono le cause. Al momento non esistono cure risolutive e la diagnosi tempestiva resta una delle carte da giocare con assoluto anticipo. In Italia saranno numerose le iniziative organizzate dal Gruppo LES Italiano – Onlus e volte a far conoscere sempre di più questa malattia. In particolare, a Roma tra il 10 ed il 12 maggio andrà in scena il XXI Congresso Nazionale del Collegio dei Reumatologi che porrà soprattutto l’attenzione sul legame esistente tra Lupus e gravidanza.



LUPUS: COS’È E LEGAME CON LA GRAVIDANZA

Il Lupus è una malattia multifattoriale e multiorgano facente parte delle malattie reumatiche, che nella maggior parte dei casi sono di origine autoimmune. Ciò significa che non interessa solo la pelle ma può intaccare anche le articolazioni, i reni, il sangue ed i tessuti connettivi. La sua particolarità è che si tratta di una patologia cronica. Stando a quanto spiega Stefani Stisi, presidente CReI all’agenzia di stampa Ansa, esiste una correlazione tra il Lupus e la gravidanza. La malattia può provocare secchezza, ma rende anche impossibile l’esposizione al sole e mette le persone affette a rischio eventi trombotici. “Ecco perché valutare anche la scelta dei contraccettivi”, ha spiegato l’esperto. Il Lupus può provocare maggiori possibilità di interruzione di gravidanza spontanea ma anche di morti o di rallentamenti della crescita intrauterina. Per tale ragione chi è affetta dal Lupus e vorrebbe diventare mamma dovrebbe pensare ad una gravidanza programmata: “Oggi l’85% delle gravidanze, se programmate insieme al reumatologo, all’immunologo, al ginecologo, agli ostetrici e al neonatologo, va a buon fine”, ha spiegato Laura Andreoli, reumatologa presso l’ASST Spedali Civili di Brescia.

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