L’ultimo rapporto sull’Antardite stabilito dall’IMBIE, lo stesso gruppo a lavoro oggi, risale al 2012 dove si era parlato con preoccupazione dello scioglimento dei ghiacciai. Una situazione che era sicuramente molto meno preoccupante di quella di oggi. Infatti i calcoli della perdita di ghiaccio dal 2012 ad oggi ci parlano di un’attività purtroppo triplicata rispetto al passato. Una situazione a cui si deve immediatamente apporre un rimedio per evitare che davvero poi si possa arrivare ad accusare questi problemi quando sarà troppo tardi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature e viene considerato il più attento, autorevole e preciso svolto fino a questo momento. Si è arrivati anche a contraddire diverse situazioni che erano state date per certe in passato. Secondo queste infatti sembrava che l’andamento dei ghiacciai in Antardite sembrava molto più stabile di quello che era in realtà. Cosa accadrà adesso? Di certo serve un intervento per evitare che questo meraviglioso territorio possa rischiare di scomparire. (agg. di Matteo Fantozzi)
L’ANTARTIDE SI RIDUCE A VISTA D’OCCHIO
Si sta riducendo a vista d’occhio l’Antartide. Negli ultimi 25 anni si sono infatti sciolti ben tremila miliardi di tonnellate di ghiaccio, con la conseguenza che il livello del mare si è alzato di circa 8 millimetri. E’ questo quanto riportano i colleghi di TgCom24, menzionando una ricerca effettuata da 44 paesi, fra cui anche l’Italia, riuniti nel gruppo Imbie (Ice Sheet Mass Balance Inter-Comparison Exercise), che si occupa appunto dello studio dei ghiacci. Si tratta dell’analisi più accurata mai effettuata negli ultimi anni, pubblicata sulla rivista Nature. Giorgio Spada, fra coloro che hanno partecipato allo studio, docente di Fisica della Terra dell’Università di Urbino, ha spiegato: «I nuovi dati offrono un quadro più coerente rispetto a quello che avevamo in passato».
PER IL CALCOLO SONO STATI UTILIZZATI 24 SATELLITI
Per ottenere questi preziosi dati, sono stati utilizzati 24 satelliti, che hanno appunto misurato con precisione la fusione dei ghiacci e il successivo innalzamento del livello del mare. Come riferisce Spada, «L’accelerazione è stata sensibile in alcuni settori, come nella zona occidentale». Gli scienziati sottolineano come sia importante studiare il passato, considerando quindi i fenomeni che hanno contribuito allo scioglimento dei ghiacci migliaia di anni fa, di modo da avere «un’idea più precisa di ciò che sta accadendo attualmente». Con questi dati si potrà prevedere il futuro, tenendo conto che se l’Antartide si dovesse sciogliere completamente, il livello del mare si alzerebbe di 58 metri.