La scoperta sui neutrini cosmici è straordinaria in quanto arriva da posizioni nella spazio sbalorditive, con il neutrino che ha svelato la possibile origine dei raggi cosmici che proverrebbe addirittura da 4 miliardi e mezzo di anni luce dal Pianeta Terra. Il risultato rappresenta una nuova, straordinaria frontiera dell’astronomia, per quel che si è scoperto (è stato un team composto da scienziati di diversi paesi), e per la distanza dalla quale sono state reperite le informazioni. La scoperta ha mosso i suoi primi passi poco meno di un anno fa, a fine settembre 2017, con l’osservazione ottenuta che ha permesso di isolare e individuare, oltre ai raggi gamma, proprio il neutrino super energetico alla base dell’origine dei raggi cosmici. (agg. di Fabio Belli)



UN MISTERO CHE DURA DA 100 ANNI

Una scoperta di portata storica: è stata individuata l’origine dei neutrini cosmici. Si apre così una nuova era della ricerca spaziale. I nuovi messaggeri dell’astronomia con luce e onde gravitazionali sono stati avvistati in Antartide con l’esperimento IceCube. Tutto è cominciato il 22 settembre 2017, quando il rilevatore di neutrini IceCube ha osservato un neutrino con energia molto elevata. Molto probabilmente era stato originato da un lontano oggetto celeste molto “attivo”. IceCube ha lanciato una “allerta neutrino” a tutti i telescopi, disseminati nello spazio e sulla Terra, nella speranza che le loro osservazioni potessero aiutare a individuarne con precisione la sorgente. E proprio così è stato. Il satellite Fermi, realizzato dalla Nasa, ha osservato i raggi gamma molto energetici provenienti dalla direzione del neutrino, trovando un’emissione coincidente con una sorgente di raggi gamma che era in stato “eccitato”, il blazar. Grazie alla combinazione di tutte le diverse osservazioni è stato così possibile individuare proprio nel blazar TXS 0506+056 la probabile sorgente del neutrino. (agg. di Silvana Palazzo)



I NEUTRINI COSMICI PROVENGONO DA UN BLAZAR

Un blazar, cioè una galassia con al centro un enorme buco nero, è la prima sorgente mai vista dei “fantasmi dell’universo”, i cosiddetti neutrini cosmici, le particelle provenienti dall’estero del Sistema Solare. Sono stati visti in Antartide grazie all’esperimento IceCube. La scoperta è stata frutto del lavoro di centinaia di scienziati e decine di istituti di ricerca, con un contributo fondamentale di Inaf, Infn e Asi, oltre a diverse università. I risultati inseguiti da decenni sono stati annunciati in una conferenza stampa della National science foundation (Nsf) Usa. Gli scienziati sono riusciti a individuare la possibile sorgente di un neutrino cosmico associandolo con una sorgente di raggi gamma, cioè un blazar distante 4,5 miliardi di anni luce, in direzione della costellazione di Orione. Questa scoperta ha fornito un importante indizio per la spiegazione di uno dei più grandi misteri ancora irrisolti: l’origine dei raggi cosmici di altissima energia. I raggi cosmici sono composti prevalentemente da protoni che sono deviati dai campi magnetici che permeano lo spazio, impedendoci quindi di risalire alla loro origine. Ma i protoni ad alta energia producono i neutrini, particelle neutre e con massa piccolissima che non vengono deviati dai campi magnetici e quindi possono portarci dritti alla loro origine.



IN UN BUCO NERO L’ORIGINE DEI “FANTASMI DELL’UNIVERSO”

A catturare e decifrare il messaggio del neutrino è stato il più grande telescopio per neutrini del mondo: IceCube. È stato realizzato presso la stazione Amundsen-Scott del Polo Sud dai ricercatori di 49 istituti di ricerca provenienti da 12 Paesi con il contributo della Nsf. Si tratta di una gigantesca rete da pesca per neutrini con più di 5mila sensori ottici, affondati nella calotta antartica a una profondità compresa tra 1450 e 2450 metri. «I neutrini sono preziosi messaggeri per studiare eventi estremi dell’universo in un modo completamente nuovo. La loro scoperta può infatti aiutare a comprendere alcuni misteri del cosmo: come esplode una stella, cosa accade nei pressi di un buco nero e qual è l’origine dei raggi cosmici che piovono incessantemente sulla Terra», spiegano gli scienziati di IceCube, secondo cui è stata spalancata una finestra sul cosmo. Ora hanno nuovi messaggeri per esplorare i segreti che l’universo nasconde e sanno «meglio di prima dove guardare e cosa cercare», come sottolinea Elisa Resconi, studiosa di neutrini tra i responsabili di IceCube. «Con questa osservazione abbiamo dato un contributo fondamentale per dimostrare che i blazar sono una delle fonti dei neutrini cosmici» ha dichiarato Paolo Padovani, dell’Eso.