Come già era accaduto nel corso della sua lunga carriera, anche stavolta e anzi più delle precedenti occasioni, gran parte del mondo scientifico statunitense prende le distanze da James Watson, uno dei ‘padri del DNA’ nonché Premio Nobel per la Medicina: la bufera è nata dopo l’ennesima uscita di stampo razzista del 90enne biologo che, in un documentario a lui dedicato, ha messo in dubbio che il quoziente intellettivo dei neri sia uguale a quello dei bianchi. Anche per questo motivo allo scienziato sono state immediatamente revocate le onorificenze ottenute e dopo la messa in onda della sua intervista nel suddetto documentario lo stesso Cold Spring Harbor Laboratory, presso cui Watson ha lavorato per circa trent’anni, si è dissociato dalle sue parole, tacciando come “abominevole” la sua uscita e ricordando che la tesi espressa dal biologo di Chicago non avrebbe ad oggi alcun fondamento di tipo scientifico. (agg. di R. G. Flore)



BUFERA SU JAMES WATSON

“I neri sono meno intelligenti dei bianchi”: è costata cara al biologo americano James Dewey Watson questa frase pronunciata in una recente intervista dato che ha suscitato la rabbia della comunità scientifica e portato alla revoca dei titoli onorari a lui conferiti nel corso di una lunghissima carriera. Infatti, il 90enne ricercatore originario di Chicago, Premio Nobel per la Medicina nel 1962 e considerato assieme a Francis Crick, Rosalind Franklin e Maurice Wilkins il ‘padre del DNA’ per via delle sue scoperte sulla struttura molecolare degli acidi nucleici e sulla genetica, non è infatti nuovo ad uscite di stampo vagamente razzista e che avevano contribuito nel corso degli anni ad alienargli buona parte del mondo accademico: a far traboccare il vaso e a portare il Cold Spring Harbor Laboratory a revocare le onorificenze a Watson è stata l’affermazione contenuta in un documentario trasmesso dalla PBS e dedicato ai cosiddetti “American Masters” in cui il biologo sosteneva che vi siano delle differenze a livello di QI in base alle genetica e che il quoziente intellettivo dei bianchi sarebbe superiore a quello dei neri.



LE PRECEDENTI ACCUSE A WATSON

“Affermazioni infondate e spericolate” è stata la reazione del Cold Spring Harbor Laboratory alla visione del documentario, prendendo di fatto le distanze da James Watson e ribattendo che non esistono oggigiorno delle prove scientifiche che sostengano la sua tesi. Infatti, come detto, non era la prima volta che il 90enne Premio Nobel finisce nell’occhio del ciclone per aver esternato alcune convinzioni di stampo razzista o che contengono riferimenti omofobi: infatti, poco più di dieci anni fa lo stesso Watson era arrivato a dire che “l’eguaglianza della ragione condivisa da tutti i gruppi razziali si è dimostrata una delusione” facendo anche riferimento diretto ai dipendenti di colore sui posti di lavoro. Nonostante le pubbliche scuse poi arrivate in quella e altre circostanze, questa volta la sua frase contenuta nel documentario ha fatto propende il suo laboratorio per una dura presa di posizione mentre, dal canto suo, Watson (reduce da un incidente d’auto) e la sua famiglia non hanno rilasciato alcun commento sulla vicenda o controrepliche.

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