Clonate cellule mammut di 28mila anni fa, questa è la clamorosa notizia che arriva da uno studio pubblicato su Science Reports grazie all’opera dei ricercatori guidati da Akira Iritani della Kindai University in Giappone. Si tratta di un mammut Yuka vissuto 28mila anni fa in Siberia e scoperto nove anni orsono. Sono state isolate le cellule dal midollo osseo e dai muscoli dell’animale, per poi essere trasferite nell’ovocita di un topo. Strutture cellulari davvero molto simili sono dunque tornate ad essere attive. I resti di questo imponente animale erano stati ritrovato intatti nel suolo ghiacciato della Siberia e per la clonazione era stato utilizzato un metodo analogo a quello usato per clonare la pecora Dolly. L’obiettivo di questi esperimenti è di studiare le caratteristiche e le potenzialità di cellule così antiche.



Clonate cellule mammut di 28mila anni fa: “Può chiarire aspetti biologici, ma…”

Carlo Alberto Redi ha parlato delle cellule di mammut vissuto 28 mila anni fa clonate. Il direttore del Laboratorio di Biologia dello sviluppo dell’Università di Pavia, come riportato da Ansa, ha voluto specificare: “Questa ricerca può chiarire degli aspetti della biologia molecolare di base di queste cellule, ma non può però portare alla clonazione di un mammut. Il primo motivo è la troppo lontana parentela tra i roditori e i mammut”. Sicuramente però questo studio può essere molto utile per capire diverse situazioni. I ricercatori hanno estratto le cellule dai resti di Yuka ottenendo circa 88 nuclei, ossia strutture nelle quali è rinchiuso il Dna.

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