Alcuni scienziati russi hanno deciso di coltivare delle angurie in Antartide, un luogo sicuramente non ospitale per via del forte freddo, riuscendo comunque nella loro impresa. Come riferito da Livescience.com, l’esperimento è avvenuto di preciso presso la stazione di Vostok, una stazione di ricerca aperta tutto l’anno che si trova presso il Polo del freddo, chiamato così in quanto considerato il luogo più freddo della terra con temperature che raggiungono gli 89.2 gradi sottozero. Le angurie sono nate 4.300 anni fa circa nella zona che oggi è il Sudan, in Africa, quindi a migliaia di chilometri di distanza dal freddo e dal gelo, eppure i russi hanno voluto sfidare la natura, rendendo la serra presenta a Vostok più ospitale per il famoso “melone dell’acqua”.



I ricercatori della spedizione antartica russa dell’Istituto di ricerca artico e antartico (AARI), assieme ai colleghi dell’Istituto di ricerca agrofisica e dell’Istituto di problemi biomedici dell’Accademia delle scienze russa, hanno dato vita ad un’oasi dove è stato reso possibile mantenere la temperatura e l’umidità favorevoli alla nascita del succoso frutto. E’ stata poi selezionata una particolare varietà di anguria che risulta essere perfetta per adattarsi alla bassa pressione atmosferica e alla mancanza di ossigeno nella serra, poi i semi sono stati piantati in un sottile strato di sostituto del suolo, irradiandoli poi con una illuminazione speciale che simulava la luce solare.



SCIENZIATI RUSSI COLTIVANO ANGURIE IN ANTARTIDE: I FRUTTI PESANO FINO AD 1 KG

L’impollinazione è avvenuta tutta a mano e dopo 103 giorni esatti dalla piantagione sono maturati otto frutti dolci su sei diverse piante. I meloni sono cresciuti fino ad un chilo ciascuno con un diametro di circa 13 centimetri, stando a quanto fatto sapere dalla Russian Geographical Society.

“Naturalmente, tutti gli esploratori polari erano felici di ricordare il sapore dell’estate”, le parole alla Russian Geographical Society di Andrei Teplyakov, capo geofisico dell’AARI. “Anche l’osservazione delle piantine, della crescita e dell’aspetto dei frutti… ha suscitato emozioni positive”. L’esperimento ha dimostrato che nelle giuste condizioni anche i cocomeri possono essere coltivati in delle zone molto fredde del mondo.