Alcuni scienziati del Max Planck Institute for Medical Research hanno scoperto virus con forme aliene e morfologie mai viste prima sulla Terra raccogliendo campioni dal sottosuolo del terreno della foresta di Harvard nel Massachusetts, nella quale è noto che vi sia la presenza di virus giganti. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su bioRxiv e attualmente sono in attesa della revisione paritaria, ma già dalle prime anticipazioni sembrerebbe trattarsi di un ritrovamento di particelle molto grandi che presentano tentacoli e gusci a forma di stella molto simili a quelli delle tartarughe.



La rarità della scoperta è anche dovuta al fatto che in genere virus giganti di questo tipo e dimensioni che vanno da 0,2 a 1,5 micrometri, si trovano principalmente negli oceani, nei laghi artici e nel permafrost che si scioglie. Il virologo Mathias Fischer ha dichiarato che si tratta di “un lotto di campioni e varietà completamente nuovi e mai visti prima” nello specifico “Hanno esibito appendici di camera d’aria densa di elettroni simili a tentacoli, gusci proteici “icosaedrici” a forma di dadi a 20 facce, disegni a “stella” e altre forme insolite i cui scopi biologici sono ancora sconosciuti”.



Virus alieni “Innocui per l’uomo ma importanti per l’ecosistema”

La scoperta rivoluzionaria di virus alieni fatta dagli scienziati nella foresta del Massachusetts dimostra che sulla Terra ci sono moltissime forme di vita sconosciute, ma che hanno certamente contribuito all’evoluzione e alla formazione di alcuni ecosistemi. Il team guidato dal professore di virologia Fischer ha anticipato, commentando i risultati su WordsSideKick.com che “molti di questi, se non la maggioranza, sono completamente nuovi e primi avvistamenti di virus che non abbiamo mai visto prima“.



Poi hanno anche rassicurato in merito ad una probabile pericolosità di questi organismi, affermando che si tratta di virus innocui per l’uomo, e non rappresentano una minaccia in quanto sono per lo più noti per infettare altri microbi unicellulari come amebe e paramecia. La ricerca infatti era stata condotta proprio per studiare il comportamento ed il ruolo di tali entità biologiche nel complesso sistema naturale della foresta selvatica. “Sono nell’acqua, nell’aria, sulla tua pelle, nelle tue viscere, semplicemente non li vedi” ha detto Fischer, “ma hanno effetti molto benefici non solo per l’ecologia, ma a lungo termine per l’evoluzione“.