Una «gita» all’inizio dell’anno scolastico è sempre una preziosa occasione per introdurre argomenti e riflessioni che saranno sviluppati nei mesi successivi.
Quando la classe coinvolta è una quinta che, nonostante gli anni difficili della pandemia, ha lavorato seguendo il metodo dell’esperienza, la visita alla salina è importante non solo per imparare cose nuove, ma per rileggere il cammino compiuto sia nei contenuti sia nell’atteggiamento con cui si è imparato a guardare il mondo.



Inizia un nuovo anno, l’anno conclusivo di un ciclo segnato dalla pandemia che non ci ha comunque visti inoperosi: scienze è stata la disciplina che ha permesso di continuare a fare scuola lavorando a distanza osservando, seminando, confrontando.

Quest’anno, rientrati a scuola, siamo andati subito in gita e abbiamo visitato le saline di Cervia (www.salinadicervia.it), note perché producono un «sale dolce», caratteristico e pregiato, costituito da cloruro di sodio purissimo con pochissimi cloruri più amari.



Perché la scelta di questa meta? Perché questa salina ha origini antiche, quindi si presta a collegamenti con la storia, si trova nella zona costiera della Romagna, nel Parco del Delta del Po, permettendoci di riprendere lo studio della geografia, infine perché costituisce un ambiente caratteristico, protetto (Riserva naturale Salina di Cervia), che vede l’interazione tra il lavoro dell’uomo e la conservazione del luogo.

La Salina di Cervia si estende per 827 ettari, in un parco naturale, il Parco regionale del Delta del Po.
È una riserva naturale di popolamento e di nidificazione per molte specie animali e vegetali.

Lo studio di un ambiente viene presentato in un capitolo preciso del sussidiario adottato: Alla scoperta del mondo (ed. Itaca), un testo che permette di «uscire» dal percorso proposto per affrontarne uno specifico per la classe, rimanendo però saldi e decisi nella correttezza scientifica dei passi.



I concetti chiave contenuti in quel capitolo hanno orientato sia la preparazione svolta in classe, sia le richieste alle guide che ci avrebbero condotto durante la visita alla salina. In particolare, dal momento che in un ambiente naturale, un ecosistema, sono presenti viventi e non viventi che interagiscono tra loro, durante la nostra visita avremmo fatto particolare attenzione ai vegetali e agli animali che vivono nella riserva.

Pre-parazione in classe

Prima di andare sul posto, poiché noi insegnanti eravamo a conoscenza che le radici della Salina di Cervia si collocano nella storia (in una parte dell’area ci sono reperti risalenti addirittura all’epoca etrusca e romana), in classe abbiamo parlato della sua importanza nella produzione di sale da cucina nel corso dei secoli. Poi, per prepararci a osservare con attenzione sul campo, ci siamo chiesti: cosa possiamo aspettarci di vedere e incontrare in una salina?


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Carla Agostini
(Docente presso la scuola Primaria della Fondazione del Sacro Cuore di Cesena)

L’attività descritta, svolta nellanno scolastico 2022-2023, è stata discussa e condivisa nel Gruppo di Ricerca di Scienze, «Educare Insegnando», promosso dall’Associazione Culturale “Il rischio Educativo” e coordinato da Maria Elisa Bergamaschini e Maria Cristina Speciani.

 

© Pubblicato sul n° 83 di Emmeciquadro

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