Nei primi anni della scuola primaria è importante favorire l’approccio ai contenuti con attività di laboratorio in contesti ricchi. La cornice narrativa è tra le più adatte al mondo dei bambini, costruire fisicamente modelli tridimensionali stimola l’osservazione e la progettazione, produrre manufatti belli offre una direzione insostituibile al lavoro. Il percorso che viene presentato esprime una dimensione veramente interdisciplinare, frutto della consapevolezza delle insegnanti, e testimonia che il metodo dell’esperienza consente ai bambini di raggiungere, in tempi opportunamente dilatati, importanti competenze a più livelli e in più ambiti.
La felice collaborazione tra insegnanti di scuola primaria dà vita ad attività didattiche così ricche e interessanti da poter essere davvero considerate «buone pratiche» esemplari. Il lavoro comune fra insegnanti che operano in ambiti diversi permette inoltre di far confluire diverse competenze (lingua, matematica, geografia, tecnologia…).
Lo spunto iniziale dell’attività di cui parleremo nasce in una classe prima dal voler proporre un lavoro di contenuto geometrico, inserendolo in un contesto adeguato a bambini che iniziano la scuola primaria: il contesto narrativo. Negli anni passati avevamo già sperimentato come alcune storie si prestino particolarmente per acquisire importanti competenze in ambito matematico e nella rappresentazione dello spazio. Per esempio, i sentieri nel bosco verso la casa della nonna nella storia di Cappuccetto Rosso sono adatti ad affrontare un lavoro sui percorsi.
Oppure, nella storia de Il lupo e i sette capretti l’interno della casa ha offerto lo spunto per concentrarsi sulle forme e le descrizioni di ambienti tridimensionali. Così fra le fiabe classiche abbiamo scelto la storia di Riccioli d’oro [1], ne abbiamo letto il testo e abbiamo cercato gli indizi riguardanti lo spazio in cui si svolge la vicenda. Un primo rilievo è che sia i personaggi sia gli oggetti descritti hanno una scala riferita a tre dimensioni: piccolo, medio, grande.
Il progetto si è sviluppato in più fasi, nelle quali si sono alternate varie tecniche di lavorazione e l’uso di materiali diversi, introducendo alcune tematiche fondamentali in ambito matematico: per esempio la misura come confronto, la rappresentazione dello spazio tridimensionale sul piano, le rotazioni, i cambi di direzione.
Disegniamo i personaggi
Si comincia dal disegno, l’attività preferita dai bambini. Partendo dalla descrizione del testo, chiediamo loro di rappresentare i tre orsi protagonisti della storia, dal più piccolo al più grande. È molto interessante vedere come i bambini con il disegno esprimono quanto hanno effettivamente capito della storia e come se la immaginano. Infatti, dal punto di vista matematico, per rappresentare insieme i tre orsi, serve avere dei riferimenti che diano conto della relazione tra le loro diverse altezze. Abbiamo quindi proposto delle soluzioni grafiche, come appoggiare i piedi di tutti gli orsi sulla stessa linea di terra, segnare una tacca per l’altezza massima di Papà Orso e poi tacche intermedie per Mamma Orsa e Orsetto.
Abbiamo poi osservato altre misure da tenere presenti, come la larghezza del corpo o la misura delle teste: l’orsetto, per esempio, non è solo più basso di papà e mamma, ma è anche più magro e ha la testa più piccola. Se nel disegno degli orsi abbiamo guidato la classe in un lavoro comune, per il disegno di Riccioli d’oro abbiamo deciso di lasciare ognuno libero di risolvere un piccolo problema: come determinare e disegnare l’altezza della bambina riferendosi alle indicazioni della storia? Tutti i bambini l’hanno disegnata con un’altezza simile a quella di Orsetto, avendo osservato che, fra gli oggetti della casa che la ragazzina invadente sceglieva di utilizzare, la «taglia» che le corrispondeva e che preferiva era quella di Orsetto.
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Cristina Perversi (insegnante presso la Scuola Primaria Paritaria “Andrea Mandelli” di Milano)
L’attività è stata svolta negli anni scolastici 2020-21 e 2021-2022, ed è stata presentata nel Gruppo di Ricerca di Matematica alla Scuola Primaria presso l’Associazione Culturale “Il Rischio Educativo”, a cura di Armida Panceri e Raffaella Manara.