Trascurare o minimizzare il ruolo della Matematica di Euclide nella scuola secondaria di secondo grado può essere un grave errore: unimpoverimento culturale per tutti e un effettivo handicap per chi si iscriverà a ad un corso di laurea di carattere tecnico-scientifico.

«Lo sviluppo della scienza occidentale è basato su due grandi conquiste: l’invenzione del sistema logico formale (nella Geometria Euclidea) da parte dei filosofi greci e la scoperta della possibilità di trovare relazioni causali tramite esperimenti sistematici (Rinascimento)». (A. Einstein, Lettera a J. S. Switzer, 23 Apr 1953)



 

Lo studio della Geometria Euclidea (piana e solida) nella scuola secondaria di secondo grado è periodicamente oggetto di discussioni spesso appassionate ed interessanti. In questo intervento vogliamo soprattutto proporre all’attenzione del lettore il seguente aspetto didattico della Matematica di Euclide, forse non abbastanza sottolineato.



Studiare la Matematica di Euclide è un modo effcace per prepararsi agli studi universitari in cui sono presenti esami di Matematica.

Ci piace usare il termine “Matematica di Euclide” invece di “Geometria Euclidea” per indicare anche i contenuti degli Elementi di Euclide non strettamente geometrici, ad esempio il teorema sull’infinità dei numeri primi o l’algoritmo di Euclide. È comunque una distinzione non particolarmente rilevante per quello che segue.
Questo però non è un articolo sulla Matematica di Euclide, di cui quindi non sottolineiamo l’enorme valore culturale e neppure le criticità. È un articolo sulla diffcoltà della preparazione agli studi universitari nei quali sono presenti esami di Matematica, e sul fatto che il lavoro sulla Matematica di Euclide può essere un modo efficace per prepararsi ad affrontare questa dfficoltà.



 

 

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Marina Barbieri (Scuola Imiberg, Bergamo)

Luca Brandolini (Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Università degli Studi di Bergamo)

Giancarlo Travaglini (Dipartimento di Matematica e Applicazioni, Università di Milano-Bicocca)

 

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