Un lavoro svolto nella classe terza dalla maestra Silvia che, da anni, «fa scienza» mentre guida i bambini a scoprire il mondo della natura. In questo contributo si raccontano i passi compiuti per cominciare la trattazione della botanica e per incontrare il terreno, il suolo su cui viviamo. La maestra Silvia ha adottato il sussidiario



Alla scoperta del mondo (edizioni Itaca) e ad esso fa riferimento ma tratta i contenuti proposti con la flessibilità e creatività richieste dalla situazione pandemica ancora irrisolta e con attenzione alle particolarità del territorio in cui vive e insegna. Grazie al lavoro svolto nei primi due anni di corso, i bambini di Silvia sono pronti a seguire più decisamente i passi di metodo tipici della scienza: osservare «sul campo», in classe o a casa, sperimentare anche in «laboratorio» per conquistare nuove conoscenze.



 

Nella classe terza, nonostante le «fermate» imposte dall’emergenza sanitaria, i miei scolari hanno mantenuto un vivo desiderio di conoscere il mondo in cui viviamo e hanno acquisito alcuni atteggiamenti tipici della scienza. Così possiamo avventurarci insieme alla scoperta del mondo vegetale (percorso in parte già iniziato e che continua e si amplia fino alla classe quinta) e del terreno – il suolo su cui viviamo e su cui vivono le piante.

Alla scoperta del mondo, il sussidiario che ho adottato, e a cui ho contribuito, sviluppa tutti gli argomenti con un percorso in cui la domanda di conoscenza nata dalla realtà introduce l’attività sperimentale – adeguatamente descritta – e conduce alla formulazione dei concetti chiave. È stato molto utile avere a disposizione e seguire questa traccia di riferimento, senza rinunciare alla flessibilità che le situazioni particolari richiedono e alla mia creatività.



Grazie all’aiuto alla disponibilità di Corrado Grissini, collega esperto che insegna scienze al liceo della mia scuola (Imiberg di Bergamo) ho svolto molte attività nel «laboratorio» della scuola, ma abbiamo lavorato anche sul campo, nell’orto comune costruito in giardino oppure esplorando gli ambienti naturali della nostra città. Neppure le limitazioni imposte dalle norme anti-covid ci hanno fermato. Anzi, lavorando all’aperto è più facile mantenere le distanze.

Nel racconto che segue, oltre a descrivere i fatti accaduti ho cercato di riportare anche i dialoghi con cui ho guidato i bambini per renderli più consapevoli del cammino che stavamo compiendo insieme.

Nei dialoghi ci sono anche riferimenti a Bandiera, un libro di Mario Lodi – che i bambini hanno letto durante l’estate al termine della seconda – in cui si racconta la storia di un ciliegio e delle sue trasformazioni presentando in modo romanzato la funzione di ogni parte dell’albero. Le frasi del libro mi hanno offerto spunti per sollecitare l’attenzione dei bambini e anche per mostrare che nella terza classe l’indagine sulla realtà diventa più decisamente scientifica.

Ultima notazione: il percorso sulla vita delle piante si è intrecciato con quello sul terreno anche se qui sono descritti separatamente.

 

La vita delle piante

 

Il nostro cammino di conoscenza comincia con una uscita al Parco Suardi di Bergamo, un parco cittadino ma «naturale».

Ho chiesto ai bambini di immaginare la nostra città senza palazzi e case. C’erano solo palazzi di signori ricchi, chiese e monasteri. Tutto il resto era bosco, ortaglia, brolo e orto. Ogni famiglia ricca aveva un bel terreno: lo coltivava, allevava animali da bassa corte (brolo) e aveva il bosco per le battute di caccia. Questo è stato anche per il parco Suardi, fino a quasi 100 anni fa, quando la famiglia Suardi ha deciso di dare alla città di Bergamo questo pezzo di verde.

Osservando le piante vedremo che alcune sono molto grandi, anche secolari. Inoltre è un luogo dove gli studiosi delle piante vengono per osservare, capire cosa accade alle piante e curarle.

 

 

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Silvia Bonati

(Docente presso la Scuola Primaria paritaria Imiberg di Bergamo)

 

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