Ha vinto il Premio di Centenario assegnato dalla International Society for Experimental Biology (SEB – Lancaster University, UK) il progetto che costituisce la trama del contributo che segue. Un percorso di formazione scientifica, ideato e realizzato dall’autore, che ha come prospettiva l’educazione ambientale, ma documenta come le bioscienze debbano fare riferimento alla dimensione storica e a quella sperimentale per una acquisizione concettuale e culturale adeguata alla complessità della realtà ambientale.



 

Nella primavera del 2023 – anno del centenario di fondazione (1923-2023) della prestigiosa International Society for Experimental Biology – ho guidato quattro giornate di incontri con otto differenti talk tematici, come relatrice nel percorso seminariale che illustro per punti essenziali in questo contributo. La tematica generale emerge dal titolo: From Elements of Historical and STEM Experimental Bioscience to modern Environmental Education, ma le relazioni hanno delineato ed esemplificato i molti e complessi problemi legati alle metodologie con cui si studia l’ambiente e si realizza l’educazione ambientale.



Lo scopo principale è stato quello di suscitare interesse e passione per le Bioscienze facendo riferimento alla storia naturale e alle moderne scienze sperimentali nell’ambito di una innovativa concezione di Environmental Education che implica interconnessioni e contaminazioni tra differenti discipline e promuove in particolare il pensiero critico nell’analisi di alcuni aspetti culturali della tematica.

Infatti, la preoccupazione fondamentale di tutti gli incontri è stata quella di incentivare la riflessione per riuscire a distinguere ciò che è percepito come verità, che dunque si pensa sia vero (BIAS) ma in realtà è una distorsione della realtà, dalla reale conoscenza che deriva invece da fatti acquisiti, accurate osservazioni valutate nel tempo fondamentali per attivare una environmental citizen literacy basata su un apprendimento interdisciplinare.



 

Oltre la cultura dell’immagine per educare al pensiero critico

Le tematiche ambientali sono un’ottima occasione di maturazione individuale e collettiva, di consapevolizzazione culturale non per seguire le mode del momento, oltre omologate banalizzazioni e diffuse spettacolarizzazioni, ma per attivare un motivato coinvolgimento in ragionati percorsi multidisciplinari. Uno sguardo ampio permette di integrare informazioni e approcci di storia della scienza (scienziati che sono stati pionieri nel comprendere i cambiamenti ambientali nella storia della Terra e precursori di innovativi approcci di studio multidisciplinare) con i dati della moderna ricerca sperimentale interdisciplinare, considerando come elemento conduttore il fondamentale principio di equilibrio.

Uno degli obiettivi dell’iniziativa che ho ideato e realizzato è stato quello di superare alcune superficialità interpretative nell’Environmental Education per coinvolgere attivando contaminazione culturale tra discipline umanistiche e scientifiche, promuovendo nei partecipanti la consapevolezza della necessità di analizzare sempre con cura e con pensiero critico tutti i dati e le informazioni, di ricercare in modo approfondito le cause e gli effetti degli eventi nel tempo, di confrontare in modo comparativo più dati attendibili per ottenere conclusioni affidabili anche se non definitive (Quantitative Biology Science).

 

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Marina Minoli
(Biologa della Federazione Ordine dei Biologi, Fellow e CSciTeach Professor della Royal Society of Biology di Londra)

 

© Rivista Emmeciquadro

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