Una scimmia “chimera” con dita luminose e occhi verdi brillanti è stata creata in laboratorio. Il primate è nato dalla messa in coltura di nove linee cellulari di staminali ottenute da embrioni di sette giorni di macaco cinomolgo, un cercopitecide dell’Asia orientale utilizzato nella sperimentazione animale. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Cell, mette in evidenza come sia la prima volta che un simile risultato venga raggiunto nei primati. L’animale è vissuto solamente per 10 giorni.
L’esperimento è stato condotto da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati cinesi del CAS Key Laboratory of Primate Neurobiology – State Key Laboratory of Neuroscience dell’Accademia Cinese delle Scienze di Shangai. A collaborare anche i colleghi del Guangzhou Institutes of Biomedicine and Health, della Northwest A&F University. Gli scienziati hanno “etichettato” le cellule staminali iniettate con una proteina fluorescente, in modo da vedere facilmente i tessuti della scimmia derivati dalle staminali coltivate.
Scimmia con dita luminose. Gli scienziati: “Utile per studiare malattie neurologiche”
Il professor Zhen Liu, coordinatore dello studio, ha spiegato: “Questa ricerca ha implicazioni pratiche rilevanti per l’ingegneria genetica e la conservazione delle specie. Nello specifico, questo lavoro potrebbe aiutarci a generare modelli di scimmia più precisi per lo studio delle malattie neurologiche e per altri studi di biomedicina”. Gli scienziati hanno prelevato cellule staminali da un embrione di macaco cinomolgo al settimo giorno di sviluppo e le hanno messe in coltura per ottenere nove linee di cellule staminali pluripotenti.
Le staminali sono state marcate con un colorante fluorescente e sono state iniettate in altri embrioni della stessa specie al quarto-quinto giorno di sviluppo. Gli embrioni chimera sono stati impiantati in una femmina di macaco: sono state ottenute 12 gravidanze e sei cuccioli nati vivi. La presenza delle cellule è stata documentata in cuore, cervello, reni, fegato e tratto gastrointestinale. Le staminali marcate variavano nell’organismo delle scimmie dal 21% al 92%, con un valore medio del 67% calcolato sui 26 tessuti analizzati. Numeri più bassi invece nel feto abortito.