DOPO LA PRECETTAZIONE CGIL E UIL CONFERMANO LO SCIOPERO “NON GENERALE” PER I TRASPORTI VENERDÌ 17 NOVEMBRE

Nel braccio di ferro tra sindacati e Governo, sullo sciopero di venerdì 17 novembre 2023 sembra spuntarla al momento il vicepremier Matteo Salvini: dopo la precettazione per il settore trasporti a scioperare solo 4 ore venerdì (invece degli 8 invocati da Cgil e Uil), i due sindacati nazionali hanno sostanzialmente confermato la linea del MIT, per non incorrere in sanzioni oggi minacciate dal Ministro dei Trasporti.



«Per i trasporti lo sciopero di venerdì viene ridotto da 8 a 4 ore, dalle 9 alle 13, in conseguenza alla precettazione», spiega il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa con il collega della Uil Pierpaolo Bombardieri. «C’è una ragione in più per confermare le mobilitazioni e gli scioperi. Contemporaneamente siccome siamo persone responsabili e facciamo i conti con la precettazione, ne prendiamo atto e lo sciopero nel settore dei trasporti sarà dalle 9 alle 13», rileva il leader della sinistra sindacale. In questo modo, aggiungono sia Landini che Bombardieri, si viene a tutelare i lavoratori, «altrimenti esposti a sanzioni economiche e penali». La Cgil con la Uil però non si fermano a confermano gli altri due scioperi previsti per lunedì 27 novembre (in tutto il Nord Italia) e venerdì 1 dicembre, nel Sud: «Non abbiamo intenzione di fermarci, visto che ci sono tanti tempi aperti, riforma fiscale, riforma delle pensioni, sanità, salari e rinnovo dei contratti. La nostra non è una mobilitazione semplicemente di protesta, ma sostiene un processo di trasformazione del Paese. E’ il momento di scendere in piazza: la maggioranza di questo Paese, delle persone che tengono in piedi il Paese pagando le tasse ha il diritto di essere ascoltata».



SALVINI ESULTA, LANDINI E BOMBARDIERI CONTINUANO PERÒ AD ATTACCARE IL GOVERNO

Dietrofront era auspicato dal Governo e dietrofront si è avuto dopo l’atto di precettazione presentato dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Hanno vinto il buonsenso, i lavoratori e i cittadini. Non è messo in discussione il diritto allo sciopero», è il commento del leader leghista a caldo dopo le parole in conferenza stampa di Landini e Bombardieri. Cgil e Uil però non ci stanno con il modus operandi improntato dal Governo Meloni: Landini sottolinea infatti di aver accettato il passo indietro in quanto «quando si arriva a un atto di prescrizione le eventuali sanzioni non riguardano solo le organizzazioni sindacali ma possono riguardare anche il singolo lavoratore».



Secondo il leader della Uil Bombardieri, il provvedimento del Governo è un atto di «squadrismo» dello Stato: «Risponderemo a un atto di squadrismo istituzionale con la partecipazione a una grande manifestazione», attacca il segretario generale, «È la prima volta che nella storia della Repubblica si interviene con la precettazione di uno sciopero generale». Davanti a chi fa presente che lo sciopero di venerdì 17 novembre non è stato valutato come protesta generale in quanto non coinvolge molti settori, la Cgil si scaglia anche contro la Commissione di Garanzia sugli scioperi: «Dire che non è uno sciopero generale determina, per alcuni settori in particolare i trasporti, la possibilità di ridurlo, di cambiarlo e ha aperto la strada all’intervento della precettazione. C’è stata una logica di questa nuova Commissione, che è una logica compiacente con il governo», attacca Landini