SCIOPERO 17 NOVEMBRE: CGIL E UIL LO CONFERMANO
Lo sciopero di venerdì 17 novembre è confermato. I sindacati hanno ribadito che la sollevazione si terrà, ad eccezione del settore degli aerei. Il trasporto pubblico sarà consentito dalle 9 alle 13. Come riporta l’Ansa, è partita la lettera di precettazione firmata dal vicepremier e ministro Matteo Salvini. Ma cos’è la precettazione? La legge 15 giugno 1990 n.146, che contiene norme relative all’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, spiega che si tratta di provvedimento amministrativo con cui si può limitare lo sciopero, disponendone il differimento o riducendone la durata. Come stabilito dall’articolo 8, il presidente del Consiglio o un ministro da lui delegato può intervenire di fronte a un “fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente garantiti”.
SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE. LANDINI: “AVANTI CON LA MOBILITAZIONE”
Avanti con lo sciopero. A confermarlo è stato il leader Cgil Maurizio Landini, che a “Il cavallo e la torre” su Rai 3 ha confermato la volontà di proseguire con le proteste nonostante il parere negativo del Garante e di alcuni esponenti del mondo politico, Salvini in primis: “Con la precettazione siamo di fronte a un atto politico gravissimo. Mettere in discussione il diritto allo sciopero significa mettere in discussione la democrazia”. Per il leader Cgil, i leader politici “possono precettare quanto vogliono, noi andiamo avanti. Lo sciopero ci sarà ed è solo l’inizio”. A detta del sindacalista “noi scendiamo in piazza non contro un governo, ma per un modo altro di governare, per cambiare la manovra e le politiche economiche e sociali del governo”. Al centro delle proteste ci sono infatti alcuni punti della nuova legge di bilancio che non vanno giù ai sindacati. (agg. JC)
SI VA VERSO LA PRECETTAZIONE SULLO SCIOPERO DEL 17 NOVEMBRE
È muro contro muro: situazione di stallo dopo il vertice al MIT tra il Ministro Salvini e i rappresentanti inviati da Cgil e Uil per provare a trovare un accorso sullo sciopero generale proclamato per venerdì 17 novembre 2023 (primo dei tre scioperi previsti dai sindacati contro la Manovra, questo primo per l’intera area del Centro Italia). Un primo segnale di una mancanza di accordo si è avuto plasticamente con l’incontro disertato dai leader sindacali Landini e Bombardieri: hanno infatti inviato i segretari confederali di Cgil e Uil (Maria Grazia Gabrielli, segretario confederale della Cgil, ed Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil), confermando la netta distanza con il Governo allo stato attuale delle trattative e confermando l’intento di non fare passi indietro.
Dopo circa mezz’ora di vertice, arriva la nota del MIT che annuncia l’iter ormai prossimo della precettazione (c’è tempo fino a mezzanotte di oggi per una modifica in extremis, ndr): «L’orientamento di Matteo Salvini è di consentire lo sciopero dalle 9 alle 12 di venerdì 17 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento», si legge nella nota diffusa dall’ANSA. «Abbiamo fatto un passo avanti, togliendo il trasporto aereo dallo sciopero e rimodulando la proclamazione di sciopero per quanto riguarda i Vigili del fuoco», ha spiegato Ronzoni, entrando al ministero. Poco dopo si spegne però la già flebile speranza di un accordo: «Il ministro ha detto che nel giro di qualche ora ci farà arrivare la precettazione, noi confermiamo lo sciopero e domani ci sarà una conferenza stampa di Cgil e Uil alle 15:30 e saprete qual è la nostra posizione», ha spiegato ancora l’esponente Cgil. Lo staff del Ministero ha così aggiunto poco dopo, a commento delle brevi note dei sindacati: «Vogliamo tutelare i milioni di italiani che tutti i giorni hanno bisogno di viaggiare. Vogliamo trovare un equilibrio tra diritto allo sciopero e diritto al lavoro e alla mobilità».
VERTICE SINDACATI-MINISTERO SULLO SCIOPERO DI VENERDÌ
Alle ore 18 il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha convocato i sindacati per un vertice d’urgenza sul tema dello sciopero generale previsto per venerdì 17 novembre 2023, già contestato dalla Commissione di Garanzia in data 13 novembre: «il Mit guidato da Matteo Salvini ha convocato per oggi i sindacati coinvolti nello sciopero del 17 novembre, alla luce del mancato accordo dopo l’intervento del Garante e della mancata risposta alla lettera ufficiale del dicastero con invito a desistere. I sindacati sono attesi alle 18», si legge nella nota del MIT.
L’incontro arriva al termine di 48 ore di scontro feroce a livello politico tra il Governo Meloni, in particolare con il Ministro dei Trasporti e leader leghista, e i sindacati Cgi-Uil che intendono proseguire ad oltranza nella protesta contro la Manovra di Bilancio nonostante i disagi provocati da un altro sciopero nazionale di trasporti, treni, scuola e servizi pubblici. Dopo che la Commissione ha suggerito di confermare lo sciopero eliminando però l’elemento “generale” in quante molte le fasce di lavoratori non coinvolte nella protesta, i sindacati nazionali – esclusa la Cisl che si allontana dalle posizioni oltranziste dei sindacati guidati da Landini e Bombardieri – hanno ribadito la ferrea volontà di confermare lo sciopero di venerdì 17 novembre. Da qui l’attacco della Lega che con il Ministro Salvini invita i sindacati a confermare sì il diritto allo scioperare valutando però una rimodulazione negli orari, criticando anche l’abitudine ormai cronica di fissare scioperi di venerdì, lunedì o nei pre-festivi.
I TERMINI DELLO SCONTRO SULLO SCIOPERO: COSA DICE SALVINI E COSA SOSTENGONO CGI-UIL
«Come abbiamo detto alla Commissione troviamo sbagliata l’interpretazione che dice che non è sciopero generale. Mette in discussione un diritto. E’ una interpretazione compiacente e utilizzata dal ministro Salvini in modo strumentale per impedire diritto di sciopero»: è durissimo il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, confermando lo sciopero generale di venerdì nell’odierna ospitata a Radio24, «confermiamo la protesta come atto di responsabilità abbiamo esentato il trasporto aereo e portato a quattro ore dalle 9 alle 13 quello dei vigili del fuoco». Salvini ieri ha annunciato infatti l’intenzione di precettare per parte dello sciopero di venerdì, qualora non si riuscisse a trovare un accordo di massima nel vertice convocato in fretta e furia con i sindacati oggi alle ore 18 presso la sede del Ministero dei Trasporti.
«Salvini può precettare quello che vuole ma non siamo che all’inizio di una mobilitazione. Quello che sta facendo sta mettendo in croce questo Paese. Non ci fermeranno con una precettazione, siamo solo all’inizio, non vogliamo solo cambiare questa legge di bilancio balorda, vogliamo che si facciano le riforme a partire da quella fiscale», conclude il leader Cgil, sostenuto ancora ieri dai capi politici di Pd e M5s, Elly Schlein e Giuseppe Conte. «Oggi è l’ultima giornata in cui i sindacati possono rientrare nell’ambito della legge. Se oggi non tornano nel rispetto della legge, io faccio quello che la legge mi consente di fare: invitare a desistere a rispettare le regole. Se così non fosse si può partire entro la mezzanotte con la precettazione», è la risposta data dal Ministro dei Trasporti dopo aver inviato la lettera di convocazione dal Mit ai sindacati coinvolti nello sciopero. Il garante dice che si può scioperare ma chiede di limitare i disagi e le fasce orarie in alcuni servizi, conclude Salvini, «Landini e gli altri hanno detto no e tirano dritto». La precettazione consentirebbe non tanto di eliminare lo sciopero bensì di imporre per legge quanto indicato dal garante, ovvero uno sciopero di 4 e non di 24 ore. Dai contratti al taglio delle pensioni fino alle riforme: di questo protesteranno Cgil e Uil in piazza venerdì contro il Governo, il quale col Ministro dell’Economia Giorgetti oggi in Audizione sulla Manovra ha risposto ufficialmente, «I sindacati hanno la totale legittimità a scioperare, però dire che questo sia un governo che non ha a cura gli interessi dei lavoratori dipendenti, questa critica proprio no: l’unica parte espansiva della manovra è proprio questa». In risposta alla missiva e prima del vertice delle ore 18, Cgil e Uil hanno risposto che «le modalità di astensione sono state previste garantendo servizi minimi e ogni altra garanzia che non faccia venir meno il diritto alla mobilità dei cittadini come la stessa legge prevede».