Non si fermano ancora le agitazioni sindacali che in questo difficile mese porteranno ad uno sciopero generale che riguarderà tutto il territorio nazionale il prossimo venerdì 18 ottobre 2024: trattandosi – appunto – di uno stop generalizzato saranno coinvolte tutte le aziende private e pubbliche nelle quali ci sono dipendenti iscritti ai sindacati Al-Cobas e Si-Cobas che potranno incrociare le braccia per un totale di 24 ore causando non pochi disagi ai tanti cittadini che dovranno usufruire – durante lo sciopero 18 ottobre – dei più disparati ed essenziali servizi.
Parendo dal principio, secondo quanto si legge nella circolare di Si-Cobas, dietro allo sciopero 18 ottobre ci sono alcune importanti rivendicazioni che partono da un generalizzato aumento salariale di almeno 300 euro per tutti i lavoratori, arrivando fino all’interruzione della collaborazione militare ed economica con Ucraina e Israele; il tutto suggellato – nella giornata di sabato 19 ottobre – da una manifestazione pubblica che raccoglierà in quel di Roma tutti i cittadini che vogliono protestare contro il governo Meloni, contro la guerra e contro la repressione dei lavoratori.
Quali settori coinvolgerà lo sciopero 18 ottobre 2024: dai trasporti all’Inps, passando per le scuole
Tornando al punto di partenza, per ora è ancora difficile prevedere come procederà lo sciopero 18 ottobre, ma sappiamo per certo che le sue ripercussioni si estenderanno a decine e decine di settori e a migliaia di lavoratori: sicuramente saranno inclusi tutti i mezzi pubblici e i treni – e più ogni forma di trasporto -, ma trattandosi di un venerdì saranno quanto meno garantite la classiche corse tra le 5 e le 8 e tra le 17 e le 20 (ovviamente leggermente variabili in base alla singola azienda) dedicate ai pendolari che anche durante lo sciopero 18 ottobre dovranno obbligatoriamente andare a lavorare.
Similmente, allo stato attuale sappiamo che anche l’Inps ha dato notizia di possibili disagi per chi dovrà usufruire di servizi e sportelli nel corso dello sciopero 18 ottobre, così come non hanno mancato di cogliere la palla dell’agitazione al balzo diverse scuole: il consiglio è quello di monitorare quotidianamente le adesioni per arrivare a venerdì con un quadro completo dei settori che potrebbero riservare (non pochi) problemi e disagi a noi cittadini.