Il primo sciopero Amazon in Italia, in scena oggi, lunedì 22 marzo 2021, fa ancora parlare di sé. “Il Fatto Quotidiano” ha raccolto le impressioni di Marino Masucci, segretario generale Fit Cisl Lazio, il quale ha dichiarato: “Le condizioni di lavoro sembrano essere quelle dei primi film del Novecento: ci sono ritmi infernali come nelle pellicole di Charlie Chaplin”. Gli ha fatto eco Ivan Orsini, Rsa Fit Cgil: “Vogliamo che il colosso dell’e-commerce riconosca il nostro lavoro. Chiediamo la stabilizzazione dei precari che per quanto riguarda i fattorini sono la maggior parte, circa l’80%”.
Un giovane lavoratore ha aggiunto: “Siamo schiavi di un applicazione che non tiene conto degli incidenti di percorso. Abbiamo circa 4 minuti per consegna e quindi se c’è traffico o se il cliente non risponde subito, siamo costretti a correre per recuperare il tempo perso. È un’ingiustizia che non sopportiamo. Amazon ha fatto miliardi durante la pandemia e non riesce a mettersi in testa che parte di questi profitti vanno ridistribuiti sui lavoratori”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
SCIOPERO AMAZON 22 MARZO: BLOCCO CONSEGNE?
È stato indetto per l’intera giornata di oggi 22 marzo il primo sciopero Amazon dell’anno 2021, un evento più che mai nazionale dato anche il livello di attività e commercio dell’azienda leader incontrastata delle consegne a domicilio specie dopo un anno e passa di pandemia: si rischia il blocco totale per 24 ore dato che – alla vigilia – si dicono pronti a fermarsi tanto i lavoratori dei magazzini quanto i centri di smistamento e gli stessi corrieri delle singole aziende di trasporto affiliate. Sono circa 40mila i lavoratori che potrebbero scioperare oggi tanto da far temere rallentamenti generali e in alcune aree del Paese anche blocchi totali: all’iniziale sciopero indetto da FILT CGIL, FIT CISL e Uiltrasporti si sono uniti in questi ultimi giorni anche FeLSA CISL, NIdiL CGIL e Uiltemp a rappresentanza dei lavoratori interinali “somministrati” (ovvero coloro che lavorano in un’azienda tramite un’agenzia intermediaria). Si prevede dunque quanto meno un ritardo nelle consegne prenotate negli ultimi giorni con impatto anche per le giornate della prossima settimana, visto l’inevitabile assommarsi di prenotazioni: «Per un giorno ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare. E’ una questione di rispetto del lavoro, di dignità dei lavoratori, di sicurezza per loro e per voi. Per questo, per vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà abbiamo bisogno della solidarietà di tutte le clienti e di tutti i clienti di Amazon», recita la nota dei lavoratori Amazon (driver, Hub e magazzini) che risuona come un appello a tutti i cittadini italiani, «Voi che ricevete un servizio siete le persone cui chiediamo attenzione e solidarietà, perché continui ad essere svolto nel migliore dei modi possibili».
SCIOPERO AMAZON: LA POSIZIONE DI SINDACATI E SOCIETÀ
Tentata qualche timida mediazione nei giorni scorsi anche con il ruolo del Governo ma non si è trovato nessun accordo per evitare o limitare lo sciopero generale nazionale: e così oggi braccia incrociate con potenziale adesione molto alta della protesta. I sindacati nella loro posizione ufficiale chiedono «corrette relazioni sindacali per migliorare le condizioni di lavoro per gli addetti diretti ai magazzini e per i corrieri che consegnano i pacchi nelle nostre case, i cosiddetti driver». Come spiega poi il segretario nazionale della Filt Cgil Michele De Rose «Vogliamo intervenire sui ritmi e tempi di lavoro dei corrieri, considerando che un driver normalmente consegna 180-200 pacchi al giorno, e su ritmi, tempi e turni di chi lavora all’interno dei magazzini che, oggi con il boom dell’e-commerce esploso con la pandemia, sono diventati ossessivi»; non solo, conclude il sindacalista, in merito alla salute e sicurezza dei lavoratori Amazon «rivendichiamo la necessità di un inquadramento e di una retribuzione diversa per i lavoratori della filiera». Lungo l’intera giornata di oggi vi saranno presidi dei sindacati e dei lavoratori stessi fuori dai principali centri di smistamento e magazzini Amazon del Paese. Ieri è emersa anche la nota della multinazionale fondata da Jeff Bezos che replica alle critiche dei sindacati in maniera netta: «I nostri dipendenti e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi. I dipendenti Amazon sono assunti inizialmente al 5/o livello del Ccnl trasporti e logistica con un salario d’ingresso di 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica, e includono un pacchetto di benefit come sconti sul sito Amazon.it e l’assicurazione contro gli infortuni». La nota riporta anche i contratti dei fornitori e corrieri annessi, aggiungendo che lo scorso anno in piena pandemia «Amazon ha erogato un bonus a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico e ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l’emergenza sanitaria».