È stato confermato per la giornata di domani – mercoledì 26 giugno 2024 – un nuovo sciopero che coinvolgerà buona parte dei dipendenti dell’Atm, ovvero l’azienda dei trasporti pubblici di Milano, che sono iscritti al sindacato Al Cobas: si tratta della terza agitazione in appena un paio di mesi, dopo una prima il 6 di maggio ed una seconda (questa con una incredibile partecipazione da parte dei lavoratori) il 31 dello stesso mese. Le ragioni dietro all’ennesimo sciopero Atm di Milano – ma ci arriveremo tra poche righe – sono sempre le solite, finora assolutamente inascoltate; mentre si prevede che i disaggi saranno parecchi soprattutto nelle ore di punta mattutine e serali per i pendolari.



L’agitazione sindacale includerà – come di consueto – tutti i lavoratori dell’azienda, tra macchinisti, tranvieri, autisti e personale di supporto; mentre in una nota Al Cobas fa sapere che le braccia saranno incrociate in due differenti fasce orarie: la prima sarà dalle ore 8:45 alle 15 e la seconda dalle 18 alla fine del turno. Di conseguenza, saranno due anche le fasce di garanzia dallo sciopero di Atm Milano di domani, la prima dall’inizio del turno fino alle già citate 8:45 e la seconda (ovviamente) dalle 15 alle 18; ma non si esclude che potranno riscontrarsi anche dei lievi disagi in prossimità degli orari di inizio e fine dell’agitazione sindacale.



Quali sono le richieste di Al Cobas dietro allo sciopero della Atm di Milano previsto per domani

Come in ogni altro caso simile, allo sciopero della Atm di Milano previsto per domani sono associate alcune importante richieste, sintetizzate da Al Cobas in una note diffusa sul loro sito e in una breve intervista rilasciata dal segretario e dal suo vice – Claudio Signore e Luigi Battipaglia – alla redazione di MilanoToday. Il punto di partenza è sempre lo stesso: la rivendicazione di uno stipendio che sappia essere competitivo e al passo con i tempi e l’inflazione, con la richiesta di almeno 150 euro netti in più al mese per tutti i lavoratori di Atm Milano ad esclusione della dirigenza accusata di mantenere – davanti allo sciopero e alle richieste sindacali – “un atteggiamento di netta chiusura”.



Non manca neppure una critica al progetto ‘Milano Next‘ “per la trasformazione di Atm Spa in Azienda Speciale del Comune e il conseguente affidamento diretto in house dei servizi, nonché per la loro gratuità” e una richiesta di maggiore sicurezza – con la “riattivazione del distanziamento tra conducenti e utenti” – e “pulizia, igienizzazione e sanificazione” dei mezzi. Infine, completano le richieste dietro allo sciopero di Atm Milano di domani anche “il diritto al godimento delle ferie; la fine dei privilegi, dei premi ad personam, delle una tantum, delle discriminazioni e dei salari d’ingresso da fame” e l’eliminazione del “taglio programmato di oltre 7% del servizio e delle soppressioni quotidiane non programmate”.