Si è chiuso lo sciopero degli attori di Hollywood. Salvo colpi di scena, che sono comunque all’ordine del giorno, la protesta più lunga della storia del cinema americano, durata ben 118 giorni, è terminata, così come si legge sul sito da RaiNews. Lo US Screen Actors Guild (Sag-Aftra), il sindacato che rappresenta attori e interpreti negli Stati Uniti, ha trovato un accordo di tre anni con i principali Studios a stelle e strisce nonché con le piattaforme di streaming, per firmare un nuovo contratto collettivo, mettendo quindi la parola fine su vertenze che riguardavano gli aspetti economici ma anche le nuove tecnologie, a cominciare dall’IA, l’intelligenza artificiale.
L’accordo è stato approvato dal comitato negoziale del sindacato con un voto unanime anche se l’intesa dovrà essere di fatto rettificata nella giornata di domani, venerdì 10 novembre 2023, dal Consiglio nazionale di Sag-Aftra e dai circa 60mila iscritti allo stesso sindacato. Ma cosa prevede l’accordo? La bozza prevede che la maggior parte dei salari aumenti del 7 per cento, quindi due punti in più rispetto a quelli già negoziati dalla Writers Guild of America, ovvero il sindacato degli sceneggiatori e dalla Director’s Guild, l’organizzazione dei registi.
SCIOPERO ATTORI HOLLYWOOD TERMINATO DOPO 119 GIORNI: “NON VEDIAMO L’ORA DI TORNARE AL LAVORO”
Vengono aumentati anche i pagamenti residui per gli spettacoli trasmessi online via streaming, e vengono infine rafforzati i contributi per i piani sanitari e pensionistici. La novità più rilevante, come sottolinea RaiNews, è però la protezione degli attori rispetto all’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella creazione dei contenuti video, fra le principali preoccupazioni del sindacato nonché il fulcro delle proteste di questi 4 mesi.
E’ stato stabilito un nuovo set di regole, che rappresenta una novità a livello mondiale. I dettagli devono essere ancora resi noti ma si sa ad esempio che si stava trattando sul consenso dell’uso dell’immagine degli attori da parte dell’IA anche dopo la morte degli stessi. “Non vediamo l’ora di tornare al lavoro per raccontarvi grandi storie”, il comunicato della Alliance of Motion Picture and Television Producers, l’organizzazione dei datori di lavoro americani per cinema e tv, dopo l’accordo.