Sciopero dei benzinai, Fegica e Figisc Confcommercio revocano la seconda giornata di scioperoa favore degli automobilisti non certo del governo“. Questa è stata la comunicazione delle due sigle rilasciata in una nota congiunta, in cui si legge anche come “la mobilitazione resta in piedi. Pur riconoscendo di aver potuto interloquire in maniera costruttiva con il ministero che si è speso per diventare interlocutore propositivo, l’incontro ha confermato il persistere di molte criticità“.



L’annuncio della revoca del secondo giorno di sciopero dei benzinai ha immediatamente suscitato la reazione di Assoutenti che, come si legge su SkyTg24, denuncia che “Mentre i benzinai facevano una figuraccia, con una spaccatura sullo sciopero tra le varie sigle e la revoca decisa a poche ore dall’inizio della protesta, gli automobilisti che hanno fatto il pieno per non ritrovarsi a secco hanno dovuto subire repentini aumenti dei prezzi alla pompa, saliti in alcuni casi anche di 10 centesimi di euro tra ieri e oggi, con un aggravio fino a +5 euro sul pieno”. Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi parla di un “fatto gravissimo che ci ha portato oggi a presentare un esposto a Mister Prezzi e al Governo, nella persona del Ministro Adolfo Urso, in cui si chiede di aprire una indagine su quanto accaduto e sanzionare quei soggetti, siano essi benzinai o compagnie petrolifere, che hanno approfittato della situazione per aumentare ingiustificatamente i listini al pubblico”.



Sciopero benzinai revocato: “abbiamo ristabilito verità dopo false accuse”

Lo sciopero dei benzinai è iniziato nella serata di ieri, martedì 24 gennaio 2023, alle ore 19 sulla rete ordinaria e alle 22 sulla rete autostradale. Ha coinvolto le sigle Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc in seguito ai tentativi di mediazione falliti. Convocati dal Ministero, Fegica e Figisc Confcommercio hanno comunicato la revoca, già decisa da Faib-Confesercenti. Come conseguenza, i distributori dovrebbero riaprire già nella serata di oggi, mercoledì 25 gennaio 2023. Nella nota rilasciata da Fegica e Figisc si legge inoltre che “anche quest’ultimo ennesimo tentativo di rimediare ad una situazione ormai logora, non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore e di contenimento strutturale dei prezzi”.



Le due sigle illustrano che “le proposte emendative avanzate dal Governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori” e pertanto concludono che “ogni tentativo di consigliare al Governo ragionevolezza e concretezza non può o non vuole essere raccolto. Per questa ragione anche insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere. Tanto più che uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori, è stato abbondantemente raggiunto“.