Nonostante lo sciopero dei camionisti di oggi 14 marzo non sia stato autorizzato ufficialmente, sono tanti gli autotrasportatori che hanno scelto di fermarsi ugualmente. Scelte individuali, adottate proprio per creare disagi e protestare contro il caro benzina. Proteste soprattutto in Sardegna, dove alcune migliaia di tir si sono fermati per protestare. Secondo Trasportounito, si potrebbe arrivare a circa 70 mila tir fermi.



Dopo lo stop del Garante, individualmente in molti autotrasportatori hanno deciso di portare ugualmente avanti lo sciopero. Proteste spontanee di operatori autonomi, che non vogliono “caricarsi di ulteriori oneri finanziari per l’impossibilità a far fronte da sole agli aumenti record nel costo di carburante”, spiega Trasportounito in un comunicato.



SCIOPERO CAMIONISTI OGGI 14 MARZO SOSPESO, PROTESTE INDIVIUDALI

Prosegue lo sciopero “non ufficiale” dei camionisti, l’agitazione di oggi 14 marzo 2022, che vede coinvolto almeno 70mila tir che stanno protestando in queste ore contro il caro dei carburanti, con la benzina verde e il diesel che hanno superato abbondantemente i due euro al litro. Stamane le telecamere di Mattino 5 si sono recate presso un’area sosta dei tir in autostrada, per andare ad intercettare un po’ gli umori degli autotrasportatori. “Quanto un costa un pieno di un camion? Dipende – spiega il guidatore di un tir – dai 1200 ai 1500 euro in media”.



Intervistato anche un responsabile dello sciopero che ha spiegato: “Una protesta in cui si chiede solidarietà a chi non aderisce? Giustamente, è chiaro che se dei colleghi rientrano nelle spese, si chiede comunque di aderire per solidarietà. Abbiamo visto una grande solidarietà da parte di altri colleghi che si sono fermati, sottolineando la compattezza del settore, non dobbiamo perdere di vista che oltre al caro gasolio i camionisti si sono fermati perchè c’è un problema reale e il governo deve intervenire non solo per calmierare i prezzi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCIOPERO CAMIONISTI OGGI 14 MARZO SOSPESO, PATUANELLI: “SCORTE SUPERMERCATI CI SONO”

Lo sciopero dei camionisti di oggi, 14 marzo, non si terrà in via ufficiale, ma 70mila autotrasportatori si fermeranno comunque per manifestare il proprio dissenso nei confronti del caro benzina. In attesa del vertice che ci sarà domani al Ministero e che introdurrà aiuti per tutte le imprese colpite, oggi i tir cercheranno di creare dei disagi per porre ancora più attenzione su un problema che è divenuto decisamente pregnante, tenendo conto che il diesel e la verde hanno superato abbondantemente i due euro al litro. In ogni caso, non c’è alcun pericolo che lo sciopero dei camionisti di oggi possa bloccare i rifornimenti dei supermercati, anche perchè le scorte sono abbondanti.

Di conseguenza, è immotivato l’assalto ai market verificatisi in alcune zone d’Italia nelle scorse ore, così come ci tiene a precisare il ministro Patuanelli: “Noii abbiamo anche una forza produttiva – le parole dell’esponente dell’esecutivo, riportate dall’edizione online de La Stampa – che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini perchè in questo momento non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali del supermercato”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

SCIOPERO CAMIONISTI OGGI 14 MARZO SOSPESO, CARO BENZINA, FERMI COMUNQUE 70MILA TIR

Lo sciopero nazionale dei camionisti previsto per oggi, lunedì 14 marzo, è stato ufficialmente sospeso ieri dalla Commissione di Garanzia con nota siglata dal commissione delegato Alessandro Bellavista: dopo il fortissimo caro benzina e gasolio in corso ormai dall’inizio della guerra in Ucraina, gli autotrasportatori – che subiscono gli effetti peggiori degli aumenti di costo dei carburanti, arrivati fino a 2,3-2,5 euro al litro – avevano da una settimana lanciato lo sciopero nazionale dei camionisti per richiamare l’attenzione di una situazione difficile sopportabile alla lunga.

L’informativa inviata a Trasportounito-Fiap e ai ministeri delle Infrastrutture e Interno rileva presso la Commissione di Garanzia il «mancato rispetto del termine di preavviso di 25 giorni e richiama l’obbligo di predeterminazione della durata dell’astensione». La nota ha fatto infuriare Trasportounito che invece propendeva per la permanenza dello sciopero: «la Commissione di garanzia scioperi nei servizi pubblici essenziali, pur essendo debitamente informata, ha preferito ignorare lo  stato di grave necessità denunciando gli estremi di uno sciopero. In altre parole invece di valutare e intervenire sulla gravità della crisi in atto, ha preferito rispolverare i criteri di una anacronistica rigidità burocratica, in un momento in cui dovrebbe essere superata», recita la nota furente.

SCIOPERO DEI CAMIONISTI, TIR IN PROTESTA CONTRO IL CARO BENZINA: SI FERMANO COMUNQUE IN 70MILA

Il rischio fortissimo era lo sciopero dei camionisti, la paralisi del sistema di consegna merce in un momento dove già le difficoltà miste tra pandemia, chiusure, rialzo costi materie prime e per l’appunto caro benzina e gas/energia rende molto complesso il commercio e l’economia nel nostro Paese. Trasportounito, contro la Commissione, ha confermato la sospensione dei servizi, un “mini” sciopero dei camionisti e quindi saranno dunque almeno 70mila i tir-autotrasporti-camion che si fermeranno nella giornata di lunedì.

Scongiurato per ora il rischio dello sciopero dei camionisti e quindi di mancati rifornimenti per le aziende e in particolare per i supermercati, anche se sono state confermate per il momento le proteste per il prossimo 19 marzo: Unatras e Conftrasporto hanno invece dichiarato di confidare «nel prossimo incontro con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile che si terrà martedì 15 marzo e stigmatizzano ogni azione di blocco o sciopero che verrà intrapresa prima di quella data».

Giusto sabato scorso il Ministro della Transizione Ecologica Cingolani aveva sostenuto le istanze contro il caro benzina: «speculazione in atto con gasolio e benzina oltre 2,30 al litro è una colossale truffa ai danni di aziende e cittadini». Situazione invece decisamente preoccupante in Sardegna dove nei giorni scorsi l’aumento di prezzi e la scarsezza di alcuni prodotti ha generato il panico nella popolazione che in diversi supermercati ha fatto “razzia” di interi scaffali: «Visto che nessuna organizzazione sindacale ha proclamato alcunché, non parliamo di uno sciopero ma di una serrata annunciata dai titolari di piccole aziende di autotrasporto», ha sottolineato il segretario generale della Filt-Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu all’Agenzia ANSA, «il problema del caro carburante c’è e le motivazioni della protesta sono condivisibili perché il disagio è spalmato su tutta la filiera sino ad arrivare al consumatore finale. Servono soluzioni strutturali da parte del governo a partire dall’abbattimento delle accise».