Tom Cruise e il ruolo di mediatore nello sciopero del sindacato degli attori di Hollywood

Stando a quanto riportato da TgCom24, anche Tom Cruise si è unito allo sciopero del sindacato degli attori di Hollywood. La protesta delle star è iniziata lo scorso 13 luglio coinvolgendo diversi volti noti dell’industria cinematografica. Da Rosario Dawson a Mark Ruffalo; sono solo alcuni dei nomi altisonanti che hanno seguito quanto fatto dal sindacato degli sceneggiatori ampliando lo sciopero coinvolgendo anche diverse pellicole nel pieno delle riprese o della campagna promozionale.



L’intervento di Tom Cruise nello sciopero indetto dal sindacato degli attori di Hollywood ha principalmente la forma della mediazioni. L’attore si è posto dunque in una posizione intermedia cercando di trovare la quadra rispetto tra la posizione dei colleghi e quella dell’industria cinematografica. La star di Mission Impossible – come riporta il portale – si è mosso in prima linea per lanciare appelli volti a smussare le tensioni su entrambi i fronti.



Sciopero attori di Hollywood, dalle trattative di Tom Cruise all’appello di Matt Damon

Sempre TgCom24 – che cita come fonte Hollywood Reporter – racconta come Tom Cruise, nel merito dello sciopero del sindacato attori, abbia preso parte ad una vera e propria trattativa con la Alliance of Motion Picture and Television Producers. Nello specifico, l’attore avrebbe chiesto maggiore attenzione sui temi proposti dal sindacato, tra cui: l’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’industria cinematografica e il compenso congruo per gli attori. Inoltre, la star di Top Gun avrebbe anche chiesto maggiori riflessioni sul tema delle promozioni e campagne pubblicitarie.



Oltre al pregevole contributo di Tom Cruise nel merito dello sciopero del sindacato attori di Hollywood, è da segnalare anche il contributo di Matt Damon. L’attore è stato forse tra i primi ad alzare la voce sulle tematiche care ai colleghi; nello specifico – come riporta TgCom24 – la star del cinema ha parlato di come le problematiche sollevate dalla protesta rappresentino una vera e propria “Questione di vita o di morte”. Al centro delle preoccupazioni di Matt Damon e colleghi vi sono le precarie condizioni economiche di chi cerca di farsi largo nell’industria cinematografica a causa di compensi fuori logica e al ribasso.