Nuovo sciopero generale per domani, venerdì 26 maggio, indetto dal sindacato di base Usb. La protesta si svolgerà in tutta Italia ma non interesserà i servizi essenziali nelle zone dell’Emilia Romagna devastate dall’alluvione. Sono previsti disagi nei trasporti e sarà coinvolta anche la scuola. Come spiegato dal sindacato, “Lo sciopero rappresenta un passaggio importante per la ripresa delle rivendicazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in Italia dentro un’economia di guerra, sia quella in Ucraina sia quella scatenata dal governo Meloni contro le fasce più povere e deboli”. La richiesta è di “300 euro netti subito in busta paga”.
I treni hanno reso noto che “circoleranno regolarmente” le Frecce. Per quanto riguarda invece gli Intercity di Trenitalia il servizio è garantito. Italo, invece, prenderà parte allo sciopero: l’azienda di trasporti ha pubblicato sul proprio sito la lista dei treni garantiti. Come comunicato ancora da Trenitalia, nella fascia tra le 9.00 e le 17.00 potrebbero verificarsi ritardi e disagi: è infatti quella maggiormente a rischio.
Sciopero mezzi domani
Lo sciopero generale di domani, 26 maggio, riguarderà anche il trasporto pubblico locale. Come spiega La Stampa, a Roma non ci dovrebbero essere blocchi di bus, metro, tram e ferrovie. Infatti Romamobilità scrive che ci sarà “Servizio regolare sulle linee Atac, Roma Tpl e Cotral”. A Milano il servizio delle metropolitane e dei bus sarà garantito fino alle 8:45 e dalle 15 alle 18. A Napoli tram, bus e filobus saranno garantiti dalle ore 5:30 alle ore 8:30 e dalle ore 17:00 alle ore 20:00.
A Torino, autobus e metro circoleranno regolarmente nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. Il servizio extraurbano, compreso quello ferroviario e la linea Aeroporto-Ceres, si stopperà alle 8 e poi dalle 14,30 alle 17,30. Garantite comunque le corse in partenza prima delle 17,30. Come spiega l’Ansa, tra le 15 e le 18 potrebbero non esserci le corse del bus Sf2 tra Venaria e Torino e viceversa. Allo sciopero indetto dall’Usb prenderanno parte anche i lavoratori della scuola: una circolare del Miur ha spiegato che la didattica non sarà garantita.