Non ha avuto conseguenze oggi a Milano lo sciopero nazionale dei trasporti indetto da Faisa Confail. Atm, azienda trasporti milanesi, ha fatto sapere che dopo la fine della fascia di garanzia alle 8.45, tutti i mezzi hanno continuato a circolare. «Tutte le linee metropolitane sono aperte anche dopo le 8.45. Bus, tram e filobus sono in servizio». Disagi limitati anche per gli utenti del servizio di trasporto pubblico a Napoli, anche qui sono state rispettate le fasce di garanzia. Come evidenziato dall’Ansa, sospeso il servizio alla Funicolare di Mergellina, regolari quelle di Montesanto e la Centrale, con chiusura della sola stazione Petraio, funzionamento regolare per la Linea 1 della Metropolitana.
A Roma, invece, lo sciopero di oggi riguarda tutta la rete Atac e quella RomaTpl (compresi tram, metro, bus urbani e regionali Cotral, treni delle linee Termino-Centocelle, Metromare e Roma-Nord). Corriere della Sera segnala la chiusura della metro A, possibili rallentamenti sulla metro B/B1 e sulla linea Termini-Centocelle, regolare la metro C, possibili riduzioni di corse per bus e tram, come spiega Roma servizi per la mobilità. (agg. di Silvana Palazzo)
SCIOPERO NAZIONALE TRASPORTI OGGI 7 LUGLIO: DA MILANO A ROMA
Quella di oggi, venerdì 7 luglio, potrebbe essere una giornata di passione per tutti i pendolari per via dello sciopero dei trasporti in programma a livello nazionale. Il sindacato Faisa Confil ha proclamato una manifestazione di 24 ore per “rivendicare la mancanza di contenuti essenziali per la categoria nel contratto collettivo nazionale di lavoro”, di conseguenza sono attesi disagi in numerose città italiane, da nord a sud. Partendo da Milano, attenzione alle linee della metropolitana e ai mezzi di superficie di Atm, che si fermeranno dalle ore 8:45 fino alle ore 15:00, quindi dalle 18:00 fino alla fine della corsa. A Roma lo sciopero interesserà anche i mezzi pubblici della rete Atac, quindi quelli che circolano in centro, nonché i collegamenti periferici gestiti da Roma TPL. Anche in questo caso sono previste delle fasce di garanzia, precisamente dall’inizio del servizio fino alle ore 8:30 e poi dalle 17:00 alle 20:00: nel resto della giornata, possibili soppressioni o ritardi. Da segnalare che lo sciopero riguarderà anche i collegamenti eseguiti da altri operatori in regime di subaffidamento, così come specificato da TgCom24.it. Per quanto riguarda i servizi bus, filobus, tram, metropolitane, e sulle ferrovie Termini-Centocelle, Metromare e Roma-Nord, anche Cotral, sciopero dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine corsa.
Nella notte appena passata, quella fra giovedì 6 e venerdì 7 luglio, non è stato garantito il servizio delle linee bus notturne, quelle identificate con la lettera n, mentre è stato garantito, quello delle linee diurne che avevano corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 314, 404, 444, 451, 664, 881, 916 e 980. In merito in vece alla notte fra venerdì 7 e sabato 8 luglio, non verrà invece garantito il servizio delle linee diurne che hanno corse programmate oltre le ore 24 e le corse notturne delle linee 38, 44, 61, 86, 170, 246, 301, 314, 404, 444, 451, 664, 881, 916 e 980. Non garantite anche le corse metro previste oltre le ore 24.
SCIOPERO NAZIONALE TRASPORTI OGGI 7 LUGLIO: SI FERMANO ANCHE METALMECCANICI
Infine a Napoli, il sindacato OR.S.A ha annunciato uno sciopero di quattro ore, dalle ore 9 alle 13, per protestare contro l’azienda che gestisce i trasporti pubblici in regione, leggasi l’EAV. Da segnalare anche lo sciopero dei metalmeccanici: “É uno sciopero di avvertimento. Vogliamo avvertire il governo del fatto che la mancanza di politiche industriali rischia di determinare la desertificazione industriale nel nostro Paese”, la nota a firma Fabrizio Graziola (Fiom Cgil), Fausto Renna (Fim Cisl) e Gabriele Noto (Uilm Uil).
“Noi vogliamo realizzare la transizione ecologica – aggiungono e concludono – garantendo e rigenerando l’occupazione. Donne e giovani devono essere dentro le fabbriche metalmeccaniche per costruire il futuro del nostro Paese. Con gli aumenti sui salari riconosciuti dal nostro contratto nazionale dei metalmeccanici abbiamo difeso il potere d’acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Ma ora tocca al Governo detassare gli aumenti contrattuali per poter garantire il potere d’acquisto delle persone”.