Oggi, venerdì 24 aprile, non sarà in edicola come al solito il quotidiano Repubblica, e anche il sito dello stesso giornale non verrà aggiornato. La redazione ha infatti deciso di scioperare a seguito della decisione giunta nella giornata di ieri, da parte della nuova proprietà, di sostituire il vecchio direttore, Carlo Verdelli (il nuovo è Maurizio Molinari). “L’iniziativa dei giornalisti di Repubblica – precisano gli stessi in una nota congiunta – non vuol essere un atto ostile nei confronti del nuovo direttore Maurizio Molinari. Ciò nonostante – proseguono – la Redazione non può non rilevare come la scelta dell’editore cada in un momento mai visto prima per il Paese e per tutto il pianeta. E proprio nel giorno indicato come data della morte del direttore Verdelli dagli anonimi che ormai da mesi lo minacciano, tanto da spingere il Viminale ad assegnargli una scorta. Una tempistica quanto meno imbarazzante”.



SCIOPERO REPUBBLICA, I GIORNALISTI: “SERVONO INVESTIMENTI NON TAGLI”

I giornalisti, proseguono nella loro lettera di “sfogo”, chiedono alla nuova proprietà di predisporre un piano industriale che preveda “investimenti e non ulteriori tagli. Men che meno agli organici. Repubblica non è e non è mai stato un giornale come tutti gli altri – concludono – ha sempre avuto una identità forte espressa in una linea chiara. ‘E’ un giornale d’informazione il quale anziché ostentare una illusoria neutralità politica, dichiara esplicitamente di aver fatto una scelta di campo’. Sono le parole usate dal fondatore Eugenio Scalfari nel suo primo editoriale del 1976. Parole che valevano allora. E valgono a maggior ragione oggi”. La decisione del cambio al vertice del quotidiano è giunta, come specificato sopra, nella giornata di ieri, con il consiglio di amministrazione del Gruppo Editoriale Gedi, riunitosi a seguito del perfezionamento della vendita delle azioni di Cir da parte di Exor. Il consiglio ha nominato John Elkann, già numero uno di Fca, come nuovo presidente, mentre Maurizio Scanavino sarà il nuovo amministratore delegato e direttore generale.

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