SCIOPERO SCUOLA, LA RABBIA DEI SINDACATI: LEZIONI A RISCHIO
Disagi importanti vi saranno nella giornata di oggi per lo sciopero confermatissimo del mondo scuola: si preannuncia una alta adesione, anche se dai dirigenti scolastici è giunta la sonora bocciatura dell’iniziativa sindacale nazionale contro la riforma del reclutamento insegnanti.
«Il ritornello è il solito: stabilizzare i precari, non considerando per nulla il diritto degli alunni ad avere insegnanti migliori, più preparati, più aggiornati», attacca in una nota Cristina Costarelli di Anp Lazio, supportata dal Presidente di Anp Roma Mario Rusconi, «E si vuole evidentemente la distribuzione a pioggia di soldi per tutti. Non si vuol sentire parlare di merito e differenziazioni. Più soldi per tutti ha un sapore populista senza utilizzare gli aumenti per restituire efficienza e premialità». Di contro, secondo Pino Turi, segretario generale Uil Scuola, «lo sciopero serve per restituire dignità ai lavoratori. Se si perde la dignità non c’è contratto che tenga. C’è bisogno di unità, sindacati, lavoratori della scuola, cittadini, abbiamo bisogno di tutti e non ci fermeremo certo qui. Non è vero che gli scioperi non servono. Ricordatevi la Legge 107. Fu proprio uno sciopero dei sindacati a fermarla. L’abbiamo smontata pezzo per pezzo, oggi non c’è la chiamata diretta e i dirigenti sceriffi non hanno avuto alcun successo». Il Presidente di Anief Marcello Pacifico aggiunge tra i motivi dello sciopero di oggi, «va mandato un messaggio unitario, diciamo sì a chiunque crede che questa riforma va cambiata. Questi concorsi straordinari, riservati, non hanno portato al risultato di assumere i precari, perché sono stati gestisti male, come nel caso dei quiz. Bisogna snellire le procedure di reclutamento. Tuteliamo i nostri precari». Rischio tilt per le lezioni in tutta Italia, specie nelle città più grandi dove le manifestazioni degli insegnanti e dei precari recheranno qualche disagio anche per i trasporti cittadini.
DOMANI 30 MAGGIO SCIOPERO NAZIONALE DELLA SCUOLA: COSA SUCCEDE
Domani lunedì 30 maggio la scuola in Italia sarà in sciopero
: non paghi dei disagi per i tantissimi scioperi su trasporti pubblici, mezzi, treni e quant’altro (nel 2021 si sono registrati 1.009 scioperi, erano 894 nel 2020), nell’ultimo lunedì del mese e a pochi giorni dall’inizio delle vacanze scolastiche, i sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno indetto uno sciopero nazionale del personale scuola per l’intera giornata di domani.
Per legge sono garantiti dei contingenti minimi per quanto riguarda personale Ata, non sono invece previsti per i docenti: lezioni dunque a rischio da Nord a Sud, con possibili coinvolgimenti poi nelle più grandi città di cortei verso i centri delle città, da Milano a Napoli fino a Roma. Nella Capitale in particolare è prevista una manifestazione dalle 10.30 in Piazza Santi Apostoli anche se poi la Prefettura ha negato l’autorizzazione all’intento iniziale dei sindacati, ovvero formare una delegazione per portare le ragioni dello sciopero fin sotto il Parlamento (per via di una direttiva adottata dopo l’assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021, ndr). La scelta della Prefettura ha mandato sindacati e alcuni partiti (di sinistra) su tutte le furie: «scelta burocraticamente ottusa. Invito la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ad intervenire per permettere l’esercizio dei diritti costituzionali fino in fondo», ha contestato il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Disagi non dovrebbero essere particolari per i trasporti e mezzi pubblici, anche se nelle aree delle manifestazioni è evidente che qualche deviazione/ritardo nei mezzi di superficie sarà inevitabile almeno durante le ore centrali della mattinata di domani.
I MOTIVI DELLO SCIOPERO: CAOS SINDACATI-GOVERNO
Lo sciopero indetto per il 30 maggio 2022 riguarda dunque quasi totalmente il mondo scuola, con i sindacati sul piede di guerra per diverse motivazioni addotte dalle sigle: «è arrivato il momento di dire basta a un atteggiamento del governo che è chiaramente contro gli interessi della scuola pubblica e lo sciopero serve a protestare contro l’idea di un sistema di reclutamento che è pensato in realtà senza tenere conto dell’interesse di chi è precario oggi per cui non si prevede nessun percorso di stabilizzazione, non si riconosce l’attività svolta, non c’è nulla di tutto quello che serve», contesta Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil. I concorsi docenti e le ultime modifiche del Miur hanno portato diverse contestazioni già nei mesi scorsi, sfociate poi ora nel maxi sciopero nazionale di domani: «si vuole riaffermare il diritto del personale della scuola a un dignitoso rinnovo del contratto», spiega Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola, in merito ai motivi dietro lo sciopero, «dall’altro si vuole dire no a interventi fatti per legge su materie come la formazione in servizio e il trattamento economico, di diretto impatto sul rapporto di lavoro e quindi da disciplinare in via negoziale». In una nota del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, si aggiunge inoltre come lo sciopero di domani «serve per contrastare le norme introdotte nel decreto PNRR che tradiscono il patto per la scuola e negano il valore della partecipazione, del confronto e della contrattazione, come principali strumenti di valorizzazione e crescita delle professionalità che operano nel sistema di istruzione».