Nella giornata di oggi, e fino almeno a sabato, è stato indetto un ampio e diffuso sciopero dei trasporti in tutta Italia, che partirà con un’agitazione mossa da Trenitalia e Italo, per poi passare al personale degli aeroporti ed, infine, dai piloti di Ryanair e Vueling. Originariamente l’agitazione per i trasporti su ferrovia indetta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrivieri, Slm Fast e Orsa Ferrovie sarebbe dovuta durare dalla ore 3 di oggi, giovedì, fino alle ore 2 di venerdì 14, con disagi diffusi anche nelle ore immediatamente antecedenti e successive. Lo sciopero, però, in seguito ad un tavolo indetto dal Ministro dei trasporti Matteo Salvini, è stato dimezzato e durerà fino alle 15 di oggi.



Filt-Cgil contro Salvini per lo sciopero: “Precettazione illegittima”

All’annuncio da parte del Ministro Salvini delle revoca parziale dello sciopero di oggi, è seguita una protesta da parte della sigla Filt-Cgil. Secondo il segretario generale Stefano Malorgio, infatti, “la precettazione è un’iniziativa, vergognosa, sbagliata e illegittima” sottolineando che “le proclamazioni degli scioperi sono a conoscenza del ministero dei Trasporti dall’8 e dal 22 giugno, in questi 34 giorni nulla è stato fatto per evitarli mentre vi era tutto il tempo e la disponibilità per farlo”.



Secondo Filt-Cgil, infatti, in merito allo sciopero “sono stati convocati dal Mit solo due tavoli con le controparti che non hanno prodotto nulla. L’impressione generale è di un ministero che prova a recuperare tempo perso quando ormai è troppo tardi. Treni ed aerei sono già stati cancellati in previsione dello sciopero e quindi in ogni caso non saranno evitati i disagi ai viaggiatori che vanno imputati a chi ha portato le trattative a un punto morto”. Malorgio sottolinea anche come lo sciopero è mosso dal “rinnovo di due contratti nazionali e per una vertenza nella più grande azienda di trasporto del paese, altro che micro rivendicazioni come le definisce il Ministro e, se si fossero date risposte, avrebbero evitato di perdere salario. Le astensioni dal lavoro”, conclude il segretario, “sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di scioperare”.

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