Riccardo, figlio di Gaetano Scirea e match analysis della Juventus, sulle pagine de Il Giornale ha ricordato il padre, scomparso nel 1989 in un tragico incidente in Polonia. Il 25 di maggio, Gae avrebbe compiuto 70 anni. Il figlio vorrebbe dirgli “Le stesse parole che gli sussurravo da piccolo, quando i momenti che trascorrevo con lui erano i più felici della mia vita”. Della morte del papà, Riccardo venne a sapere mentre guardava La Domenica Sportiva. Quella fatidica frase “La pronunciò Sandro Ciotti: Gaetano Scirea è morto”.
Il dramma avvenne in Polonia: “Papà era andato a visionare una squadra avversaria della Juventus. Ma l’aveva già fatto poco tempo prima e per questo motivo era riluttante a tornare in Polonia. Ma Boniperti, da perfezionista qual era, fu irremovibile. Quindi lui ubbidì e nel tragitto di ritorno l’auto su cui viaggiava fu tamponata. Nel bagagliaio c’erano delle taniche di benzina. Esplosero. Non ci fu scampo“. Riccardo era “Al mare, a casa dei nonni”. Inizialmente il figlio dell’ex difensore della Juventus si convinse che fosse solo un brutto sogno: “Dopo qualche giorno capii che non lo avrei più visto. Uno choc, superato in parte solo grazie a mia madre, una donna eccezionale che mi ha fatto anche da padre”.
Scirea, il figlio: “Tra papà e Zoff un legame stretto”
Il giorno in cui Gaetano Scirea morì, in Polonia, la moglie non era sola. A raccontarlo è il figlio Riccardo a Il Giornale: “Quella sera maledetta mia madre era proprio in casa di Anna Zoff, la moglie di Dino. Aspettavano insieme che i mariti tornassero. Mamma attese invano. Prima le dissero una bugia, poi una mezza verità, infine le confessarono la sciagura. Terribile”. Tra i due ex giocatori c’era un rapporto particolare: “Un legame stretto anche fra le famiglie. Vacanze insieme, io che gioco con Marco, il figlio di Zoff. I genitori affiatati. Le risate”.
E i due hanno condiviso anche qualche tempo insieme, in panchina: “Aveva cominciato brillantemente come vice di Zoff alla Juve. Una coppia perfetta. Credo che avrebbe proseguito all’insegna di un calcio spettacolare, dove i difensori escono dall’area palla al piede, innescando la fase d’attacco. Proprio come faceva papà”. Il record delle 552 partite in bianconero è durato venti anni: “Il primo a batterlo nel 2008 è stato Del Piero, poi è stata la volta di Buffon e Chiellini: tutti e tre perfetti interpreti dello stile-Scirea e del modello-Juve”.