PER L’ECONOMIST LO SCISMA DELLA CHIESA SAREBBE VICINO…

Lo scisma della Chiesa Cattolica sarebbe vicino: ne sono convinti all’Economist, la rivista Uk che non disdegna l’occuparsi di questioni Vaticane specie sul fronte abusi-pedofilia. Dopo aver infatti sganciato la tesi secondo cui «i preti sono pedofili nella Chiesa» perché «non possono sposarsi», ecco apparire sul settimanale a diffusione mondiale un nuovo editoriale in merito ai tanti problemi (questi sì esistenti) che imperversano sul Vaticano da anni ormai. «I riformatori cattolici romani vogliono grandi cambiamenti in una chiesa scossa da scandali di abusi sessuali. Si parla di scisma nell’aria», spiega l’Economist citando fonti interne alla Santa Sede.



La realtà è complessa in Vaticano e in generale nella Chiesa del terzo millennio tra crisi di vocazioni, scandali abusi, liti interne e impostazioni dottrinali – “progressisti” e “conservatori”, tanto per intenderci: per l’Economist però, e in generale per la cultura-società “liberal”, la Chiesa così come le altre religioni devono concorre a creare una buona morale generale senza avere alcuna pretesa di insegnare una verità (figuriamoci “la Verità” come ha annunciato Gesù). Dunque le questioni di fede e di valori non devono avere grandi risonanze, piuttosto serve una religione politicamente corretta e socialmente accettabile: per questo la questione degli abusi, il celibato dei preti, l’accettazione delle nozze gay e in generale tutti i temi contestati fino ad oggi alla Chiesa, acquisiscono importanza capitale per la cultura e la politica “anticristiana” (e talvolta anche quella cristiana…).



ABUSI, SINODO, SCISMA: COSA SUCCEDE NELLA CHIESA (SECONDO THE ECONOMIST)

Lo scisma insomma sarebbe sempre più vicino in quanto i vari scandali degli abusi da parte di preti e consacrati in tutto il mondo arriverà ad “esplodere” nei prossimi mesi: Sud America, Germania, Nord America, Francia, Uk e poi ancora tanti altri citati dal lungo editoriale dell’Economist. «Qualunque siano le ragioni, gli abusi sessuali sembrano essere insolitamente comuni tra il clero. I ricercatori pensano che tra il 6% e il 9% dei sacerdoti e delle figure religiose cattoliche possano essere stati molestatori di bambini. Dal momento che molti abusi sessuali non vengono denunciati, è difficile trovare numeri affidabili per la popolazione generale», scrivono dal Regno Unito. Tutto si risolverebbe, secondo l’Economist – e pure secondo diversi “autorevoli” vescovi sparsi nel mondo che propongono una “modernizzazione” della Chiesa – se il Papa accettasse l’idea del celibato dei preti, ma anche l’apertura alle donne e l’accettazione delle nozze omosessuali. Non solo, come si vede nel percorso sinodale tedesco – che da anni tenta lo “strappo” contro i conservatori fedeli alla dottrina portata avanti dai Papati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI – l’obiettivo è che possano essere i laici nel futuro a “scegliere” i propri vescovi, proprio come fossero delle Elezioni. La tesi all’Economist piace assai così come a larga parte della cultura “liberal” americana: basta scelte “dispotiche” da Medioevo, evviva la Chiesa che “parte dal basso”.



Ancora una volta, si scambia (o meglio, si desidera farlo) la presenza in Terra di Cristo come un organo politico o un’assemblea di soci: non molto lontano, se ci pensate, all’idea della Chiesa che si ha in Cina, dove si vuole “controllare” il processo interno di nomina dei prelati. Nel caso cinese, dall’alto (il regime), secondo l’Economist sarebbe meglio dal basso, con i laici: in entrambi i casi però la Chiesa di Cristo deve fare spazio al mondo che “ne sa di più” ed eviterà problemi come abusi o scandali. Lasciamo al lettore ogni altro commento (anche perché il nostro credo si sia capito…), così come l’analisi ulteriore della chiosa finale dell’Economist sul “dilemma” che sarebbe in mano a Papa Francesco in questo momento: «Il prossimo sinodo globale si concentrerà sul processo di parlare e ascoltare, piuttosto che sugli aspetti pratici dell’abuso e della riforma. Ma le tensioni tra conservatori e liberali saranno inevitabili. Lo stesso Francesco in passato si è dimostrato riluttante a intraprendere azioni audaci. Dopo aver respinto le preoccupazioni delle vittime di abusi sessuali in Cile, un tribunale ha ritenuto che l’arcidiocesi di Santiago avesse nascosto le accuse di abusi. Il papa si è scusato – cosa che un tempo sarebbe stata impensabile – e sembra esserne uscito castigato. Ma questo non rende più facile il suo dilemma. Può muoversi audacemente e rischiare uno scisma, oppure procedere lentamente e rischiare una diminuzione più lunga e più lenta». Siamo proprio così sicuri che il “mondo” possa migliorare la Chiesa e non, al contrario, cancellarne ogni specifica originalità?