Escluso il risultato del Referendum sul taglio dei parlamentari, merito da condivide con diversi altri soggetti politici, per il Movimento 5 Stelle è stata una tornata elettorale da dimenticare. La più grande sconfitta della storia, secondo Alessandro Di Battista. E attenzione all’ipotesi scissione M5s. A non escludere questo scenario è Carla Ruocco, esponente di punta del panorama pentastellato: «Esiste rischio scissione? Può darsi, ma non è una questione di guerra tra bande. Ci sono requisiti che il M5S deve ritrovare, la gente non si è sentita sufficientemente coinvolta e valorizzata», le sue parole ai microfoni di Adnkronos. La parlamentare campana ha poi accusato Di Battista di non essersi mai messo in gioco realmente, mentre non si è sbilanciata sul possibile ritorno di Di Maio come capo politico. E il giudizio della Rocco sulla gestione degli ultimi tempi è tranchant: «Sono state fatte scelte che hanno penalizzato il Movimento. Persone all’interno del M5S che si sono sentite trascurate… si è fatto un gioco di caminetti e amichetti, ma così non si guarda avanti».
SCISSIONE M5S, CLIMA ROVENTE IN CASA GRILLINA
Le voci su una possibile scissione del M5s vanno avanti da tempo e nelle ultime ore si sono moltiplicate. Non sono passate inosservate le parole di Max Bugani, che ha messo nel mirino Luigi Di Maio («Vedere i selfini gaudenti mentre i nostri candidati di queste regionali sono stati mandati alla carneficina mi dispiace e mi addolora») per poi evidenziare che un Movimento «che in due anni ha perso praticamente 8mln di voti rispetto a quegli 11mln del famoso 33% del 2018 non ha purtroppo assolutamente nessun motivo per esultare oggi». Un’analisi impietosa dei risultati quella dell’ex socio di Rousseau, seguita dall’affondo dell’europarlamentare Ignazio Corrao ai microfoni de Il Fatto Quotidiano: «È inutile girarci attorno, è una disfatta per il M5s».