Ora è ufficiale: Rousseau si separa dal Movimento 5 Stelle, dando così pieno compimento alla rottura dei rapporti tra Davide Casaleggio e Beppe Grillo (con una nuova grana in più per il leader in pectore Giuseppe Conte). Con un lungo post apparso sul Blog delle Stelle, il figlio del fondatore M5s annuncia il divorzio definitivo, il giorno dopo la scadenza dell’ultimatum imposta da Rousseau per il pagamento degli oltre 400mila euro di debiti accumulati dal Movimento.



«Cambiamo strada. La scelta è dolorosa, ma inevitabile. In questi 15 mesi abbiamo sollecitato costantemente la risoluzione delle criticità. Per otto lunghi mesi abbiamo richiesto più volte di condividere un progetto comune con responsabilità e perimetri ben definiti dei ruoli reciproci e abbiamo proposto concretamente un accordo di partnership per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento», scrive Davide Casaleggio che poi sferza i vertici grillini «stare insieme deve essere una scelta reciproca e questo, purtroppo, non si è verificato».



CAOS M5S, NUOVA GRANA PER CONTE

Rousseau annuncia poi di partire a breve con un nuovo progetto e con nuovi «attori protagonisti», confermando le voci di possibili nuove piattaforme e movimenti politici. Non esattamente il modo miglior per “esordire” alla guida del M5S per l’ex Premier. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Giuseppe Conte ha provato in extremis nelle ultime ore dell’ultimatum fissato da Casaleggio di “sbrogliare” la matassa ma arrivando secondo il Presidente di Rousseau fuori tempo massimo. «I ruoli sembrano essersi invertiti: un mese fa — in occasione della sua ultima trasferta romana — era stato Casaleggio a cercare telefonicamente l’avvocato. Un gesto però caduto nel vuoto. Ora, l’approccio indiretto», riporta invece Affari Italiani dando la plastica sensazione del caos più totale all’interno del Movimento, tra Di Maio, Grillo, l’ala più governista (pro-Draghi) ma da oggi non più Casaleggio. Il divorzio è economico, politico e anche umano per il n.1 di Rousseau: «Nonostante tutto, noi seguiteremo – nel limite del possibile e per rispetto verso tutte le persone che credono nel progetto – a fare la nostra parte onorando i nostri impegni, come sempre. A tal fine, manterremo la piattaforma attiva applicando ovviamente pesanti ridimensionamenti. Nei prossimi giorni comunicheremo con trasparenza – sia agli attivisti che ai portavoce che sono tenuti ancora oggi a contribuire al sostentamento di questi stessi servizi – le modalità attraverso cui svolgeremo queste attività». Laconico il messaggio finale di Davide Casaleggio: «Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perchè noi siamo Movimento». Sipario chiuso, ma il futuro ora è tutt’altro che chiaro in casa 5Stelle tra alleanze con il Pd di Letta, ulteriori scissioni o “rivoluzione” contiana.

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