La sparizione di Giovanna Davoli, scomparsa 5 mesi fa da Reggio Emilia dopo aver inviato un messaggio al marito “Non aspettarmi”, stamane negli studi di Storie Italiane, un vero e proprio giallo. La donna non si trova dal 14 novembre 2023 dopo essere uscita di casa in bicicletta al mattino, e Valerio, il figlio della donna, è stato intervistato in collegamento dal programma di Rai Uno: “Può essere successo tutto – dice in merito al giorno della scomparsa – non abbiamo alcun indizio che ci aiuti a capire cosa sia successo quel giorno e negli ultimi cinque mesi. Ha sbagliato a mandare il messaggio? E’ probabile ma conoscendo la mamma poteva intendere come ‘Non aspettarmi a mangiare’, ma ovviamente dopo 5 mesi viene visto sono una luce differente”.



Barbara Iannucelli, avvocato della famiglia Davoli, ha aggiunto sottolineando come quell’ultimo messaggio sia sospetto: “Io ho analizzato tutta la chat fra marito e moglie, Giovanna spesso avvisava il marito che avrebbe fatto più tardi ma sempre legato al momento del pranzo, sono messaggi organizzativi, un dialogo simile. L’unico messaggio criptico è proprio quello del 14 novembre 2023 delle 9:44.



SCOMPARSA GIOVANNA DAVOLI: “QUEL MESSAGGIO MANDATO AL MARITO…”

E ancora: “Io non penso sia un messaggio uguale agli altri e di carattere organizzativo. Sappiamo che alle 9:44 Giovanna agganciava la cella che copre la zona di San Lazzaro. Alle 11:00 Rossano il marito le risponde ma quel messaggio non verrà mai ricevuto e in quell’ora è accaduto qualcosa”. L’avvocato si rivolge quindi alle autorità che stanno indagando: “Non è possibile che nel nostro sistema se una persona esce di casa sulle sue gambe e non viene più trovata viene poi tacciato come allontanamento volontario: ci sono aggressioni, omicidi stradale, istigazione al suicidio”.



Secondo la Iannucelli bisognerebbe indagare a fondo nella vita della scomparsa: “E’ fondamentale un’autopsia psicologica, capire lo scomparso, quali sono le sue abitudini, comprendere cosa sia accaduto vicino alla scomparsa e delineare un quadro, senza queste informazioni è inutile cercare una persona”.

SCOMPARSA GIOVANNA DAVOLI, LE PAROLE DELL’AVVOCATO

Bisogna quindi controllare smartphone ed eventuali altri dispositivi elettronici della donna: “L’autorità giudiziaria deve acquisire i tabulati telefonici anche quelli telematici per comprendere esattamente se Giovanna abbia litigato con qualcuno o abbia parlato con qualcuno o abbia dialogato con qualcuno pochi minuti prima di quel messaggio, noi abbiamo bisogno di quelle informazioni per fare un’azione di rispetto verso tutti noi perchè la scomparsa si può abbattere su chiunque”, chiosa l’avvocato.

Valerio, il figlio di Giovanna Davoli, conclude con un appello in diretta tv: “Il mio appello è di mantenere vive le ricerche e verso tutti coloro che possono aiutare a capire cosa sia successo quel giorno, rintracciando anche la bicicletta e la borsetta che aveva con se, aveva anche un borsone per la spesa di colore nero, oltre a portafoglio e documenti di cui non si ha traccia ancora, non si è trovato nulla”.