Storie Italiane torna a trattare il caso di Greta Spreafico, la cantante erbese sparita ormai da quasi due anni da Rovigo, precisamente a Porto Tolle. Un caso che potrebbe essere arrivato ad una svolta visto che il talk di Rai Uno ha effettuato, tramite un esperto, una scoperta sul fondo del fiume Po, un oggetto di grandi dimensioni che potrebbe essere l’auto della stessa Greta Spreafico, che non si trova più da quando la donna è sparita.



Edoardo Lucarelli, inviato di Storie Italiane, ha spiegato: “Abbiamo evidenziato tramite l’eco scandaglio questo oggetto importante, abbiamo costeggiato le zone meno battute e quella che abbiamo evidenziato non era stata sottoposta a ricerche. L’eco scandaglio ci ha detto che in quel punto vi fosse qualcosa di grosso, che cosa potrebbe essere?”. Colui che ha effettuato la scoperta ha fatto chiaramente capire come, la zona dove è stato individuato questo grosso oggetto, sarebbe perfetta per qualcuno che vuole nascondere un’auto gettandola appunto in acqua: “Questa è una posizione accessibile – ha spiegato in diretta tv – una macchina potrebbe essere buttata qui, se qualcuno ha queste intenzioni questo potrebbe essere un buon posto perchè è molto profondo”.



SCOMPARSA GRETA SPREAFICO, DAVIDE BARZAN: “QUELL’ECO SCANDAGLIO…”

Secondo quanto sottolineato dalla Procura l’auto non sarebbe uscita dal territorio di Porto Tolle e limitrofi, quindi si tratterebbe di una scoperta compatibile con quanto spiegato dagli inquirenti, fa notare ancora Edoardo Lucarelli di Storie Italiane. “Sono state effettuate delle indagini approfondite da parte degli inquirenti – spiega Davide Barzan consulente della famiglia, in collegamento col programma Rai – ci vorrebbe un eco scandaglio un po’ più grande”.

Barzan ha poi aggiunto, ricordando le condizioni psicofisica della donna: “Era compromessa, ed era evidente da tutti i medici che l’hanno conosciuta, noi insistiamo sul fatto che i suoi testamenti siano nulli, visto che Greta Spreafico era quasi al pari di una donna incapace di intendere e di volere”.