Storie Italiane torna ad occuparsi del misterioso caso della scomparsa di Kata, la giovane bimba di 5 anni peruviana che è sparita dal 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor. Dalla giornata di ieri le forze dell’ordine sono tornare presso l’edificio di Firenze, a cominciare dai Cacciatori Calabria, con l’obiettivo di ispezionare ogni anfratto dello stabile, sperando magari di trovare Kata o tracce della piccola.
Interessante è il punto di vista della nota criminologa Anna Vagli, che in studio ha commentato un nuovo video emerso nelle ultime ore in cui un occupante dell’ex hotel Astor ha spiegato che Kata fosse sparita ma nessuno lo aveva denunciato: “A me colpisce una frase di Santiago, lui dice che è scomparsa una bimba ma nessuno lo denuncia e questo secondo me è un dato investigativo fondamentale che indirizza verso una direzione. Noi sappiamo che la mamma arriva a casa verso le 15:00 e la denuncia arriva alle 22:00. A mio avviso rafforza l’idea che lo zio Abel avesse un’idea di chi ha portato via la bimba pensando di risolvere la questione e questo spiegherebbe anche perchè i genitori hanno taciuto sul racket degli affitti. A mio avviso bisognerebbe insistere con lo zio Abel”.
SCOMPARSA KATA, I NUMEROSI MISTERI DELLA VICENDA
In studio però ribattono. “La prima regola per sopravvivere in questi ambienti è quello di un’omertà generale, un non luogo come abitano tantissime comunità come questa”. In ogni caso la vicenda appare ancora ricca di “vuoti da colmare”, senza dimenticarsi che proprio il famoso zio Abel citato dalla criminologa Anna Vagli si trovi al momento agli arresti per la questione del racket degli affitti, e dietro le sbarre anche il papà della piccola Kata, arrestato nelle scorse ore dopo aver saltato per quattro volte l’obbligo di firma. Tante vicende che si sommano in una questione decisamente più grande, ma che non è chiaro se siano collegabili alla scomparsa o meno della piccola peruviana.