Dietro il rapimento di Kataleya Alvarez potrebbe esserci uno scambio di persona. Stando alla rivelazione di una persona, la piccola Kata potrebbe essere stata rapita per errore. Questo è quanto è stato fatto sapere telefonicamente ai genitori della bambina scomparsa lo scorso 10 giugno dall‘ex Hotel Astor di Firenze, immobile occupato in cui la piccola viveva insieme ai familiari. A svelare il retroscena è il quotidiano Il Tirreno, secondo cui nelle scorse ore i genitori di Kata avrebbero messo al corrente l’autorità giudiziaria di una telefonata choc ricevuta dal Perù, il loro Paese d’origine, da parte di una persona la cui identità al momento non è stata resa nota.



La voce dall’altro capo del telefono avrebbe sostanzialmente detto che Kata è stata rapita per sbaglio. Dunque, il rapimento va letto come un atto ritrosivo legato alla gestione del racket degli affitti, conteso da tre gruppi di cui facevano parte alcuni degli oltre cento occupanti dell’immobile, ma si sarebbe trattato di uno scambio di persona, perché non era Kata la bambina che i rapitori avrebbero voluto prendere in realtà.



SCOMPARSA KATA: APPROFONDIMENTI SU TELEFONATA CHOC

Sulle basi delle rivelazioni legate a questa telefonata choc arrivata dal Perù, gli inquirenti stanno indagando per verificare l’attendibilità di questa informazione. In primis, va capito se questa è l’iniziativa di un mitomane, e non sarebbe il primo caso, visto che dopo la scomparsa della bambina qualcuno chiamò la madre riferendo di averla fatta sparire, o se invece c’è un fondo di verità in quelle parole. Il padre di Kata, uscito dal carcere nelle scorse settimane, avrebbe più volte confermato agli inquirenti la complessa situazione all’interno dello stabile occupato, parlando di dissapori e screzi praticamente all’ordine del giorno.



Si parla di liti legate alle guerre intestine tra gli occupanti. Nei prossimi giorni, stando a quanto riportato da Il Giornale, gli inquirenti proseguiranno con gli interrogatori degli ex-occupanti dell’Astor: il sospetto è che qualcuno di loro abbia assistito alla scena o sia a conoscenza di dettagli non emersi finora. L’indagine prosegue a pieno ritmo: la pista principale è quella del sequestro di persona a scopo di estorsione.