Storie Italiane apre stamane con il caso della scomparsa della povera Kata, la piccola di 5 anni sparita il 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor, in quel di Firenze. Nella giornata di ieri la possibile svolta, visto che 5 persone sono state iscritte sul registro degli indagati in merito alla sparizione della bimba peruviana, tra cui due zii della piccola. Storie Italiane è riuscita a parlare con la moglie di Abel, lo zio materno di Kata fra gli indagati e già in carcere per il presunto racket presso l’ex hotel Astor. “Non so ancora niente, non posso parlarne mi spiace c’è un’indagine in corso. Qualche sospetto su mio marito? No, non ho avuto sospetti sulla scomparsa di Kata. Lui non c’entra niente. Una vendetta nei suoi confronti? Non posso parlarne. L’ho sentito in questi giorni, sta bene ed è tranquillo, lui mi ha detto che non c’entra niente. C’era Kata nel borsone? Non lo so. Mio marito è innocente”.



La mamma di Kata, sempre sentita da Storie Italiane, ha commentato così la notizia degli indagati: “Mi auguro tanto che da questa notizia si arrivi ad una svolta, ma non so bene cosa sia successo. Mio fratello coinvolto? Lui mi ha sempre detto le stesse cose, che lui non c’entra nulla quindi spero che trovino il prima possibile le persone che hanno rapita mia figlia Kata. Quando sono entrato a lavoro – ha proseguito – non c’era nessuno in corridoio ed era una cosa stra, lì c’era sempre qualcuno invece quel giorno non c’era nessuno”.



SCOMPARSA KATA, LA MAMMA IN DIRETTA A STORIE ITALIANE

“Ma non ho pensato – ha continuato – che la situazione fosse così grave, non pensavo a quanto accaduto, non avevo paura di nessuno perchè non avevo problemi con nessuno. Io so che alcune persone hanno visto, sanno cosa è successo a mia figlia e ne dobbiamo parlare”. Stamane la madre di Kata si è recata in questura e all’uscita è stata sentita dai giornalisti presenti, fra cui quelli di Storie Italiane: “Ci sono molte persone che hanno visto e non parlano – ribadisce in diretta tv – quel giorno c’era un’aria un po’ strana all’Astor ma non ho collegato a mia figlia. In Perù non sanno niente”. Il papà di Kata, intervistato anch’egli stamane, ha aggiunto: “Non ho parlato con mio fratello, dal Perù non ho mai ricevuto alcuna telefonata. Cosa è successo a Kata? L’hanno rapita, ci sono le indagini in corso ma ci sono tante cose che non so e io voglio la verità, perchè l’hanno presa. Lei in quei borsoni? Non so dirti se l’hanno messa dentro, non è un gesto contro di noi. Penso ancora che stanno facendo poco le autorità perchè non ci dicono niente, siamo disperati, le indagini a mio fratello e a mio cognato mi fa pensare tante cose, visto che non trovano niente stanno mettendo nei guai noi. Io ho fiducia in mio fratello e in mio cognato, sono certo che loro hanno detto tutta la verità”.



La mamma ha ripreso la parola: “Mi auguro che l’amministratrice del condominio dica la verità, chi sa parli”. L’avvocato della famiglia, ha precisato sugli indagati: “Non vuole dire che abbiano preso parte al rapimento, è una questione meramente tecnica. Devono compiere degli atti irripetibili”. La mamma di Kata, in lacrime, ha aggiunto: “Basta ombre sulla mia famiglia, noi non c’entriamo niente, vogliamo solo sapere cosa è successo a mia figlia, basta insinuare che noi sappiamo qualcosa ma che non l’abbiamo detto. Noi non parliamo bene l’italiano e abbiamo sempre detto la verità, siamo sempre stati a disposizione delle autorità. Io non ho paura di niente, non ho mai nascosto nulla”. L’avvocato ha aggiunto: “La procura ha una pista? Penso di si, sono stati messi in campo mezzi e sforzi incredibili”.