Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, è tornato ad occuparsi del caso della piccola Kata, la bimba scomparsa da Firenze il 10 giugno scorso, che purtroppo ancora non si trova. Ieri i genitori della bimba insieme al generale Garofano, loro consulente, sono rimasti nell’ex hotel Astor per circa due ore, ripercorrendo lo stabile. La mamma si è emozionata più volte, ha sottolineato l’inviata di Storie Italiane: “All’uscita ci hanno detto che alcuni elementi sono stati identificati e riferiti agli inquirenti ed ora si capirà se potranno essere usati per andare avanti nelle indagini per svelare questo mistero”.
“Come è possibile che la bimba sia uscita senza che nessuno se ne sia accorto e nessuna telecamera l’abbia inquadrata? Si è quindi deciso di rientrare nell’hotel per capire se magari la bimba non sia mai uscita dall’hotel Astor. Gli inquirenti poi rientreranno nell’hotel con mezzi più invasivi, ad esempio togliendo le intercapedini”. Nel frattempo sono iniziate le analisi di probabili tracce ematiche trovate in tre stanze dell’ex hotel Astor, utilizzate dalla famiglia di Kata.
SCOMPARSA KATA “TRACCE DI SANGUE NELLA STANZA 104”
“Alcune tracce prese nel rubinetto della 104 sarebbero tracce di sangue”, ha aggiunto l’inviata di Storie, spiegando che “Ora bisognerà fare accertamenti per capire se appartengano alla piccola Kata e poi andranno avanti con le analisi anche sui trolley sequestrati al 17 giugno che appartengono agli indagati”.
Il generale Garofano, all’uscita dal sopralluogo, ha spiegato: “Rientrare qui con la mamma ci ha dato la possibilità di mettere assieme alcuni flash, alcune sensazioni importanti e le abbiamo riferite ai carabinieri in modo tale che valutino sperando possano essere utili”. Storie ha intercettato anche la mamma della piccola Kata, che in lacrime ha esclamato: “Ho avuto la sensazione di molte cose che non si possono dire e spero che possano aiutare, dopo tre mesi entrare di nuovo e vivere queste cose…”.
SCOMPARSA DI KATA, LA POSIZIONE DI ZIO ABEL SUL RACKET DELL’ASTOR
Da segnalare infine le novità riportate stamane dal quotidiano La Nazione, che si sofferma in particolare sullo zio di Kata, Abel Alvarez Vasquez, indagato per il cosiddetto racket dell’Astor e al momento in carcere. Nel provvedimento del tribunale del Riesame di Firenze si legge che Carlos Martin De La Colina Palomin, altro arrestato e considerato colui che gestiva il racket, pretendeva di di dare “indicazioni agli altri occupanti”, come “una sorte di presidente della comunità peruviana”.
Lo zio Abel, invece, scrivono i giudici “spadroneggiava, imponendo dazioni di denaro per accedere ai vani dell’ex albergo occupato”, reagendo “violentemente in caso di eventuali insubordinazioni”. Le stanze dell’Astor venivano affidate “dietro compenso ed arrogandosi il diritto di cacciare chi non rispettasse il suo ordine e di non accertare chi non desiderava, e, soprattutto, non pagava il prezzo da lui richiesto”, si legge ancora. I giudici del Riesame, specifica La Nazione sottolineano anche “l’avidità e l’umana ferocia” e la totale assenza negli indagati di una “minima comprensione verso chi versava in problemi di carenza alloggiativa come loro, pretendendo cospicue somme di denaro per concedere quanto non era loro diritto concedere”,