E’ passato più di un anno dalla scomparsa della povera Kata, Kataleya Alvarez. E’ sparita dall’ex hotel Astor di Firenze, edificio che nell’ultimo periodo si era trasformato in una serie di appartamenti occupati abusivamente senza alcun controllo: da allora nessuno l’ha più ritrovata. Tante le piste battute in questi anni fra fughe all’estero, ritorsioni, presunti omicidi e sequestri, ma alla fine della povera Kata non vi è stata più traccia, con la piccola che è letteralmente scomparsa, sparita nel vuoto.



Ora, come si legge su Open, una nuova pista battuta, quella legata ad un peluche, un pupazzo che era di proprietà della famiglia di Kata e che è stato ritrovato inspiegabilmente in un’abitazione dove vivono alcuni cittadini romeni. Sembra che fra le due famiglie ci siano state delle frizioni nei mesi precedenti la sparizione della bimba peruviana e la mamma di Kata aveva raccontato di aver visto pulire in maniera maniacale la stanza dei “rivali” dopo che appunto la piccola era scomparsa.



SCOMPARSA KATA E LE MOLESTIE SESSUALI AI DANNI DI UNA ROM

Il pupazzo della bimba era ben noto alla famiglia in quanto era stato un regalo che lo zio di Kata aveva fatto alla stessa bimba: come mai era nell’abitazione dei romeni? Secondo la versione fornita dagli stessi, il figlio della famiglia dell’est Europa aveva chiesto proprio quel gioco allo zio di Kata, di conseguenza ne era entrato in possesso e probabilmente non l’aveva più restituito.

Nell’inchiesta, come riferisce ancora Open, è emerso anche un episodio di molestie sessuali ai danni di una ragazzina molto giovane originaria della Romania e il colpevole sarebbe un famigliare di Kata, non meglio precisato. Che si tratti della stessa famiglia romena dove è stato rinvenuto il peluche? Probabile che sia stata messa in opera una ritorsione proprio a seguito della presunta violenza subita?



SCOMPARSA KATA: IL 10 GIUGNO UN ROMENO È SCAPPATO DALL’ASTOR

Bisogna capire se siamo di fronte all’ennesima pista e ipotesi che si concluderà in un nulla di fatto o se queste nuove “tracce” emerse possano portare a qualcosa di più concreto. A corroborare la tesi della possibile ritorsione il fatto che il 10 giugno 2023, proprio in concomitanza con la scomparsa di Kata, un cittadino romeno con alle spalle diversi precedenti avrebbe lasciato in maniera improvvisa e frettolosa l’ex hotel Astor: e se fosse lui il colpevole?

O magari si tratta solamente di una coincidenza. Open precisa che questo nuovo possibile filone di indagini non esclude altre piste visto che gli inquirenti che da più di un anno solo al lavoro sul ritrovamento della piccola Kata stanno continuando a battere la pista peruviana, in particolare, quella di un possibile rapimento di Kata per uno scambio di persona. Nell’ex hotel fiorentino viveva infatti una bimba molto somigliante alla sparita che stava con la madre e con uno spacciatore: forse qualcuno voleva rapire lei ma alla fine ha sbagliato.