Due sorelle, Silvia e Paola, sono indagate con l’accusa di aver ucciso la madre, la 55enne Laura Ziliani, ex vigilessa e dipendente comunale a Roncadelle, scomparsa misteriosamente l’8 maggio scorso da Temù in Valcamonica. Le due ragazze di 27 e 19 anni sono indagate per concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere. Come rivela la trasmissione Iceberg Lombardia che si è occupata del caso, l’ultima notizia vedrebbe indagato anche il fidanzato di una delle due ragazze con le medesime gravi accuse.



E’ l’8 maggio scorso quando Laura Ziliani si incammina per una passeggiata nei suoi amati boschi e di lei si perdono le tracce. La donna prima di uscire avrebbe dato appuntamento in discarica alle figlie per buttare del materiale ma dopo non essersi presentata iniziano le ricerche che vanno avanti per settimane. Il 23 maggio scorso, dopo l’interruzione delle operazioni di ricerca viene rinvenuta la scarpa della donna sul greto di un torrente a Temù, nei pressi di una pista ciclabile. Le indagini proseguono fino alla svolta che vede le figlie e il fidanzato di una di loro indagati per omicidio, tutti a piede libero.



SCOMPARSA LAURA ZILIANI: I DUBBI DEGLI INQUIRENTI

Tanti i dubbi degli inquirenti sulle due figlie di Laura Ziliani, tra cui anche il fatto che il cellulare che la donna portava sempre con s’è sarebbe rimasto in garage così come l’inseparabile orologio con Gps. Mercoledì scorso la casa di Temù è stata sottoposta al sopralluogo dei Ris. Gli investigatori sospettano che i tre avrebbero ucciso la donna e occultato il suo cadavere ma sul movente resta il giallo. La procura sostiene di non voler puntare il dito contro nessuno e parla di “atti dovuti” necessari per fare tutti gli accertamenti del caso. Ad aver solleticato la curiosità degli inquirenti anche la denuncia di scomparsa da parte delle due ragazze solo dopo 3-4 ore dall’uscita della madre. “Vai a fare una passeggiata e subito vai a fare la denuncia?”, si è domandato Ezio Denti. Dubbi confermati anche da un vicino di casa della donna. Ad insospettire ancora gli inquirenti una serie di contraddizioni nel racconto delle figlie. La maggiore, Silvia, avrebbe detto di aver visto la madre alle 7 del mattino parlare con l’altra figlia. Avrebbe quindi appoggiato il cellulare sul tavolo e sarebbe uscita. Eppure il cellulare sarebbe stato trovato tra un baule e le scale che portano nel box a piano di sotto. Il telefono inoltre risulta spento dalle sera prima.



LE RIVELAZIONI DEL SINDACO

A parlare ai microfoni di Iceberg Lombardia, anche il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina che si è espresso sulla sparizione di Laura Ziliani: “Siamo andati con i carabinieri, ci hanno aperto ma non ci hanno ricevuto”, ha sostenuto. L’uomo ha raccontato che sarebbe andato in casa delle ragazze che si trovavano insieme al fidanzato di una delle due ma sarebbero stati bloccati sul pianerottolo con la scusa che fossero troppo agitate. “So che lei aveva un diario di montagna”, ha aggiunto, “quando andava in passeggiata scriveva tutto. Il maresciallo ha chiesto se avesse scritto su questa uscita ma le ha risposto di non sapere. Il fidanzato va via e dopo 5 minuti torna dicendo che non aveva scritto nulla senza fargli vedere l’agenda”. L’unica cosa chiesta al maresciallo è stata quando sarebbe stato restituito il cellulare di Laura. A far venire il dubbio a tutti, ha proseguito il sindaco, “è questo menefreghismo di tutti i componenti della famiglia”. Parole che metterebbero la pulce nell’orecchio, come commentato anche in studio tra gli opinionisti del programma.