Dove è finito Domenico Mimì Manzo, l’anziano 69enne sparito nel 2021 nell’avellinese? Le indagini stanno proseguendo e al momento sul registro degli indagati vi è la figlia con l’accusa di sequestro di persona, oltre ad altre tre persone. Gli inquirenti esamineranno l’auto della stessa per via della presenza di una traccia di sangue e non è da escludere che dopo gli accertamenti si possa verificare una svolta per risolvere il giallo. Una delle sorelle dello scomparso, in studio, ha spiegato: “Vogliamo la verità è l’unico obiettivo, stavo facendo rumore, veniamo anche criticati, io voglio sapere dove sta la salma di mio fratello, segnalazioni non ce ne sono, la sera della sparizione è successo sicuramente qualcosa di brutto”.



Filomena, altra sorella, ha aggiunto: “Non c’eravamo alla festa avvenuta la sera della sparizione, ho saputo della scomparsa da un’altra persona la mattina dopo. Insieme a mia sorella ci siamo messe in pigiama, con la pioggia, alla ricerca di nostro fratello, abbiamo percorso le strade del paese, poi sono venuti anche i carabinieri. Io mi domando, da persona ignorante, la legge deve fare il suo corso ma per quale motivo tutto quello che è stato fatto adesso non è stato fatto subito?”. Gabriella Marano, consulente del caso, aggiunge: “Quella sera c’è stato un litigio alla festa fra Mimì e sua figlia e poi a quella festa vi erano persone poco raccomandabili e c’era stato un consumo di droga e alcol.



SCOMPARSA MIMÌ MANZO, UN GIALLO DA TRE ANNI: “C’ERA STATO UN LITIGIO PESANTE CON LA FIGLIA”

La Marano ha proseguito sulla scomparsa di Mimì Manzo: “Il padre se ne era accorto e c’era stato quindi un litigio pesante con Romina, inoltre il padre non voleva che la figlia frequentasse questa gente in quanto secondo lui la stavano sfruttando solo economicamente dopo che Romina aveva ottenuto un risarcimento economico a seguito di un incidente. Mimì poi esce di casa e a quel punto le versioni dei ragazzi presenti alla festa sono tutte contrastanti, secondo noi la fine di Mimì è riconducibile a quello che è accaduto quella festa”.



E ancora: “Oggi ci saranno accertamenti sulla macchina che Romina aveva affittato e poi restituita e il concessionario ha spiegato che quella macchina era stata restituita in condizione pessime, al punto che era stato chiesto un supplemento economico per sistemare la macchina, 50 euro”. L’avvocato di Romina, aggiunge e conclude: “La mia assistita ha agito con superficialità e sufficienza, lasciando che in quella casa orbitassero persone poco raccomandabili, ma per l’attribuzione di un capo d’imputazione come quello di sequestro di persona ce ne vuole, tra l’altro quando è sparito il padre Romina era a casa, quindi per noi è paradossale questo capo d’imputazione”.